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Aggiornato: 19 giugno 2025
Diana, ritta in mezzo alla stanza, li guardava: un po' come si guardan due esseri di cui si ha paura, mentre pur si amano e se ne vogliono scrutare i veri intendimenti: un po' come un giudice, che esamina due, reputati colpevoli. La principessa non sapea spiegarsi il terrore che si andava dipingendo sul volto di Diana: vedeva che ella era in preda a una grande sofferenza.
Così fu per lei un'indicibile sofferenza un dialogo, cui ella dovette assistere un giorno, fra suo marito e il loro vecchio amico, il conte Leonardo Mangilli.
La sofferenza da lui avuta quella notte, i rimproveri sopportati dalla duchessa lo facevano arrossire di sè medesimo. Cedere, riparare la colpa del padre gli sarebbe sembrato una gran debolezza; come se fosse debolezza il saper vincere i pregiudizii creati da un amor proprio eccessivo.
Che si doveva fare? mettere a fianco del giovine una persona che lo seguisse in tutti i passi non era possibile, perchè Ezio aveva dei momenti di cupa sofferenza in cui non voleva nessuno accanto a sè: e a questi succedevano ore di non meno cupa oppressione morale, durante le quali rimaneva disteso sul letto in una muta tetraggine che non sempre le lagrime riuscivano a rompere.
Più volte nelle campagne ho incontrato piccole carovane d'emigranti, col volto logorato dalla sofferenza, curvi sotto il fardello dei cenci, e percorrenti così intere regioni per centinaia di chilometri in cerca di lavoro, domandando ricovero nelle capanne, arrestati spesso dalla sfinitezza, sferzati sempre dalla fame!
Ma creda che è una sofferenza orribile per noi che siamo così come ci vede, con questo corpo, con questa figura Il padre. Gi
Biondi e ricciutelli entrambi ad entrambi errava sul viso una espressione fantastica di sofferenza.
Il malato giaceva in una camera presso la portineria, nel letto sempre pronto ad accogliere chi si fosse fatto male, che non era cosa straordinaria, o chi fosse assalito da improvvisa sofferenza. Giaceva supino sui guanciali candidi, la testa bruna abbandonata, gli occhi semichiusi, il respiro affannoso; su la rimboccatura, le povere mani nere di polvere di carbone, stavano inerti.
Così dicevano quelli cui pare che la perseveranza conduca ben più innanzi che non l'impeto; e che disposti a non transiger mai colla prepotenza confidano fiaccarla colla sofferenza attiva, persone che il secolo nostro condanna col titolo di moderati.
Poi la testuggine le rallegrò i giorni della convalescenza. E come l’animale era estenuato dal digiuno, ed era tutto aridamente pelloso, Anna vedendosi macilente, e sentendosi anch’essa affievolita, provava quella specie di appagamento interiore che noi proviamo, quando una stessa sofferenza ci accomuna alla persona diletta.
Parola Del Giorno
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