Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 6 maggio 2025
Io sono fuori della legge. Accanto stanno, e si guardan, sole, ignude, in pianto, la tua coscienza con la mia coscienza. Uomo, io so come il germe d’un delitto s’abbarbichi, per odio, in fondo al cuore. Forse, un giorno, il corrusco odio fu amore: fiamma più accesa, arma più aguzza. È scritto.
La sorte che a te si para innanzi è tale da perderci la testa dietro al solo pensarci, e considera che que' baroni francesi han gigliati e fiorini d'oro a staia e non la guardan pel sottile, e c'è anche il re che vuole un gran bene all'arte. Soldato dunque e pittore, sbrigati presto e vieni con noi.
Diana, ritta in mezzo alla stanza, li guardava: un po' come si guardan due esseri di cui si ha paura, mentre pur si amano e se ne vogliono scrutare i veri intendimenti: un po' come un giudice, che esamina due, reputati colpevoli. La principessa non sapea spiegarsi il terrore che si andava dipingendo sul volto di Diana: vedeva che ella era in preda a una grande sofferenza.
Guardan la bruma vaporar dall’acque: pensano un canto che oscillò, poi tacque.
La stella di Giuliano è tramontata. Egli non ha che pochi giorni di vita, e son giorni di ansie terribili, glorificati da un eroismo che nella sventura giganteggia. Le guide lo tradiscono, e l’esercito erra senza direzione. La sua posizione è resa gravissima dalla condotta del nemico. I Persiani, veduto l’errore di Giuliano che si era, da sè stesso, privato della sua base d’operazione, si guardan bene dal venire a nuova battaglia, ma sistematicamente si accingono ad incendiare ed a distruggere le erbe ed il grano delle regioni circostanti, così da affamare l’esercito romano, il quale soffriva insieme pel calore eccessivo, per le morsicature degli insetti e per la piena delle acque¹⁴⁷. Non giungendo gli aspettati aiuti dall’Armenia, Giuliano, vedendo impossibile mantenere il suo proposito, si risolve di ritirarsi piegando al Nord, per modo da raggiungere paesi più temperati, che avrebbero offerto all’esercito il necessario sostentamento. La marcia dei Romani procede per alcuni giorni difficilmente, in un paese devastato, disturbata continuamente dai Persiani che attaccano la retroguardia o i drappelli isolati. L’esercito del re Sapore segue ormai da presso i Romani in ritirata, e l’enorme polverio che si solleva all’orizzonte è indizio della sua presenza. Finalmente, nel piano di Maranga, si viene a battaglia¹⁴⁸. È bello leggere in Ammiano, che assisteva alla battaglia, la descrizione dell’esercito persiano, in cui si trovavano due figli del re e molti satrapi, delle armature meravigliose, degli arcieri infallibili, degli elefanti spaventosi. Davanti a questo pauroso spettacolo, Giuliano riacquista tutta la sua prontezza di spirito e l’audacia sicura del concitato imperio. Per impedire ai famosi arcieri persiani di far strage da lontano dei suoi soldati, raccoglie in un denso nucleo gli invincibili fantaccini di Roma e della Gallia, e fa una carica a fondo sulla fronte del nemico che non sostiene l’urto e si volge in fuga, lasciando il terreno coperto di morti. Una grande vittoria, ma una vittoria inutile. Pei tre giorni consecutivi l’esercito di Giuliano sta tranquillo negli accampamenti, per ristorarsi e curar le ferite. Nella notte del terzo giorno, Giuliano, che partecipava a tutti gli stenti dei suoi soldati, si alza dal duro giaciglio. Come al solito
Timor di morte alfin piú che di Dio, scorgendo bieco il guardan le persone, lo fece diffidar del suo sistema: volle fuggir per sua miseria estrema. Fermato vien dalla sbirraglia: allora la fuga alla condanna fu sigillo. Lo scellerato, d'ogni speme fuora, in modo s'avvilí ch'io non so dillo.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca