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Immota, perso in te lo smorto viso, nel cuore io medito de’ tuoi celati artigli l’azzannar protervo, repente.

Le lagrime tornarono agli occhi di Nicla. In ogni modo non dubiti, signorina, diceva la governante, non appena avrò notizie, sia oggi, sia domani, sia poi, gliele porterò. So il bene che lei voleva a Brunello, e l'adorazione che Brunello aveva per lei. , disse Nicla. La ringrazio e ci conto. Salutò con un cenno del capo e uno smorto sorriso, e uscì, mentre la governante la seguiva degli occhi.

«Or discendiam qua giù nel cieco mondo», cominciò il poeta tutto smorto. «Io sarò primo, e tu sarai secondo». E io, che del color mi fui accorto, dissi: «Come verrò, se tu paventi che suoli al mio dubbiare esser conforto?». Ed elli a me: «L’angoscia de le genti che son qua giù, nel viso mi dipigne quella piet

Tira dritto, esclamò il cavalier Lodovico, o te la insegno io!... Ma il giovine, smorto in viso, l'afferrò per un braccio, e con voce tremante ma cupa: Quelle due donne, dissegli, sono mia madre e mia sorella; e se qui ti trovo un'altra volta, guai a te!... Così detto, lo guardò bene, poi salì prestamente dietro sua madre. È matto colui! diceva il contino.

Oh, quel gran silenzio che le circondava, come pareva cupo, come pareva vuoto! E l'Evelina?... Che angelo! Un vero angelo! Così mormoravano, tra di loro, nello svestirsi per andare a letto, col pensiero e col cuore sempre a Milano. E Pierino?... Poveretto, alla stazion, per lo sforzo del trattener le lacrime, era tutto pallido, smorto.... Smorto cadaverico, poveretto.

Giunsi al piano terreno. Nella cucina biancheggiava un chiarore, smorto, diffuso, meno intenso che il riflesso delle nevi nelle notti serene d’inverno, immobile come le luci il cui centro è lontano. Il mormorìo invece era vicinissimo ma la sua causa durava misteriosa, anzi era accresciuta di mistero. Risoluto a scoprirla, spensi il lume a fine di guidarmi col chiarore che avevo offuscato.

Momolo guardava smorto come un cadavere. Non è niente! disse Bortolino. Brunello mi ha rovesciato sovra un mucchio di pietre. Elena proruppe in acerbi rimproveri. Bortolino: vedi adesso? non te l'aveva detto io? oh! se tu mi avessi obbedito, Bortolino! se ora sei rovinato, colpa tua, colpa tua: e mi rincresce ma ti sta bene. Bortolino dal ferro per togliersi alle seccature si coricò.

No, no, seguitate; ma presto; come andò a finirediceva Ramengo: e se la stanza non fosse stata così buja, lo avrebbero veduto divenire a tratto a tratto smorto e divampante, e il suo labbro e le sopracciglia contrarsi e squassarsegli tutto il corpo in violenta convulsione. Maso intanto, con quel misto di bonariet

Il Collini, di smorto che era nel viso, si fece livido senz'altro; alzò la fronte verso Lorenzo, ed al fiero corruccio balenante dagli occhi del giovine rispose con uno sguardo sottile e freddo che pareva volesse passarlo fuor fuori; ma quello sguardo fu un lampo, e gli occhi del Collini si levarono subito al cielo, con aria contrita, in quella che la voce diceva, con accento da pulpito: Il mio dovere!

Qui dove passeggiamo noi il murello di riparo alla stradetta serpeggia o lumeggiato o smorto in ombra con toni trasparenti, e la montagna affolta boschi e boschetti e sprazza luci sulle zolle, e s'infosca nelle ripiegature delle falde: grotte, acque, fiori, pratelli stiacciati da cumuli di macigni... Oh i monti!