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Aggiornato: 22 giugno 2025
Dovette essere ben grande l'amarezza di G. De Felice nel sentirsi condannare da un Tribunale militare italiano, quando era stato assolto il suo antenato, che portava il suo stesso nome, dal Tribunale statario borbonico sedente in Siracusa nel 1837 e sotto il regime dello Stato di assedio! Ma allora in Sicilia comandava Del Carretto: oggi in Italia governa Francesco Crispi.....
Sono ormai nove anni che ogni estate mi delizio del mare. Ivi ho trascorso le mie ore migliori ed ho fatto le mie più belle escursioni. Mille imagini e mille ricordi sono sorti in me nello scorgere questo mare latino. Ma mentre riapparivano chiare e limpide nella mia mente le coste elisie della Corsica e della Campania, i golfi superbi di Palermo, di Cefalù, di Siracusa e dell'Etna, la spiaggia latina non ha punto corrisposto alla mia aspettazione. In tutti gli altri mari si vedono magnifici scogli, capi, promontori, castelli e citt
M'accorgo con piacere che le commozioni non ti tolgono l'appetito.... Su, da bravo: un'altra fetta d'arrosto. Il giovane sorrise con tutti i trentadue bianchissimi denti. Porgendo l'orecchio alla conversazione impegnatasi a capo della tavola fra il comandante in seconda e gli ufficiali a lui più prossimi, intorno alla missione della «Siracusa», domandò: Si va al Marocco?... Si sbarcher
Tutta la vita di quell'uomo era negli occhi, aridi, ardenti, spalancati sulle voragini. La barra a dritta!... A dritta!... Tutta a dritta!... La «Siracusa» girò una volta, due volte, tre volte intorno al punto dove si era arrestata. Poi nessuno contò più i giri.
Domanda e risposta furono scambiate in mezzo a un silenzio profondo; i circostanti restavano immobili, inquieti, intimiditi. A un tratto la sirena squarciò l'aria col suo formidabile strido, un fiato enorme parve esalasse dalle viscere della nave, tutta la sua compagine vibrò, le acque rimosse sfrusciarono al primo giro delle eliche, ribollendo e spandendosi in cerchi di spuma. Lentamente la «Siracusa» si avanzò verso l'
Che ne era dell'amico suo, perchè, dopo quattro ore dai segnali, con tanta gente scesa a diffondere la notizia della partenza, nessuno lo avesse visto nè egli facesse saper nulla di sè? A terra tutti dovevano ormai sapere che la «Siracusa» stava per salpare; se egli non accorreva, bisognava credere che non volesse o non potesse. Che fare? Se neanche l'attendente lo avesse trovato?
Sovr'al tavolo, ingombro da carte e libri, rosseggiava la stanca fiammella della lucerna; la luce vaga e melanconica di essa sparsa a sprazzi lungo le verdastre pareti e le cortine pur verdi conciliava a cupa tristezza Cipriano, che solo e a capo chino v'attendeva il vecchio duca * di Siracusa, e di tratto in tratto alzava gli occhi verso una clessidra vecchio arnese ereditato da padre in figlio siccome ricordo di famiglia.
E finalmente in grembo al Mediterraneo, quattro: Siracusa e Lilibeo in Sicilia, Sardegna e Corsica.
La materia fu composta in due tomi e lasciò di sè ricordo buono nel clero, ma non efficace tanto da determinare alcuno ad imitarlo e seguirlo. E se vent’anni dopo, nel 1793, il parroco Giuseppe Logoteta da Siracusa volle farlo rivivere, se lo vide morir subito fra le mani, al primo tomo, senza gloria e senza pianto.
Per questo fu accordata ai cittadini di Siracusa nel comune e distretto di Messina, la franchigia delle dogane, dritti di pesi e misure, e altre gravezze, in merito d'aver mandato giusta forza di cavalli e di fanti, nel presente assedio dell'ingente esercito di re Carlo, e d'aver tenuto fede a Messina.
Parola Del Giorno
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