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Aggiornato: 11 giugno 2025
O lasciati cadere, birichina; lasciati cadere a bella posta dietro la sedia, a mala pena mi hai veduto in giro, col manifesto proposito di finire da te.
Com'è naturale, il discorso cadde sul suo viaggio: egli ne parlò a lungo abbandonandosi sulla spalliera della sedia, con delle arie stanche d'uomo che abbia abusato de' piaceri, gingillandosi col medaglione della catenella, lanciando sguardi languidi in un palco di rimpetto, dove se ne stava a contemplarlo, con una specie d'ingenua adorazione, una fanciulla con due occhi a mandorla dolcissimi, lucenti come due perle nere.
Un sagrestano in sottana azzurra a bottoni rossi sbucò di fianco all'altar maggiore con un oggetto in mano, che ella non distinse, e si fermò a guardarla. Allora ebbe daccapo paura. Istintivamente si diresse a sinistra sotto una navata piccola e bassa, piena di ombra nel fondo, e cadde sopra una larga sedia di paglia, che aveva dinanzi l'inginocchiatoio.
Nella fretta e nel bisogno di buttarsi qualche cosa su le spalle, afferrò l'accappatoio bianco che giaceva sopra una sedia. Aveva, l'accappatoio, una sottil fragranza di mare e di sole; conservava fra le pieghe i sogni luccicanti pullulati dalla mollizie del bagno; era un emblema di salute e di vigor giovanile.
Ella lo segui con gli occhi mentre tornava al suo posto, attratta da quel viso simpatico, intenerita per il suo atto gentile, e intanto che il discorso si metteva alla politica ella restò muta, alquanto illanguidita sulla sedia di cuoio della farmacia, col desiderio della sua poltroncina e dell'uncinetto che almeno le avrebbe fatto passare il tempo.
Un veleno! esclamò Tricotèt alzandosi due spanne dalla sua sedia; ma, signore, se non è che il timore della vostra deformit
Belli. Bravo. Mi piacciono. Quale è il destro? ah! ho capito. Benissimo. Datemi una sedia. Così. Tentiamo. Uno, due... La scarpa è fuori. Li avete anche lucid
Silvia era seduta sopra una sedia a bracciuoli, una gran seggiola a rotelle, tutta imbottita e tapezzata di velluto turchino; e presso a lei, sopra una seggiola più bassa il giovane sconosciuto che io aveva veduto al corso e al teatro.
Tutto l'appartamento aveva uno strano sapore di gioie irrancidite. Ritornai nel salotto. Ettore Caccianimico s'era posto di faccia a Lidia; s'egli avesse inclinata avanti la sedia, le sue ginocchia avrebbero toccate quelle della donna. Diceva: Si potrebbe appunto far così. Ella avrebbe la compagnia di mia moglie, quella de' suoi parenti....
La scena come al primo atto. La signora TERESA, LUISA, BETTA. Betta è seduta, in fondo, con le braccia piegate. Le imposte della finestra sono socchiuse. Luisa Betta (piano) Quella lì, sulla sedia, è gi
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