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Aggiornato: 3 giugno 2025
Al grido di Bambina, all'annunzio dell'arrivo della polizia, essi avevano compreso in un lampo che sarebbe stato loro impossibile di fuggire, e che la fuga avrebbe servito al contrario come indizio della colpevolezza della riunione. Tutti qui! gridò il delegato di Foggia, sedetevi intorno la tavola. E' tirò allora di tasca un pugno di moneta ed un mazzo di carte.
Il Farinaccio appena ebbe scorto il carbonaio, con modo cortese gli disse: Io so che ieri i miei scrivani vi arrecarono disturbo: ve ne domando scusa per essi: gli ho ammoniti per guisa, che spero averne loro tolto il ruzzo di ricominciare con altri, e con voi. Adesso favorite dirmi in che cosa io possa sovvenire ai bisogni vostri. Parlate, e, se vi piace, sedetevi. Parlerò in piedi.
Ma, sedetevi! disse il direttore. Grazie! rispose l'agente. Egli gesticolava, si moveva ad ogni frase del suo racconto, invaso dall'orgoglio di mostrare tutta la sua sagacia, tutto il suo acume. Non avrebbe potuto in quei momenti star fermo sopra una sedia.
"Ma che! disse Gabriele, voi v'intimorite? non conoscete dunque Falco, il nostro amico, il nostro liberatore?" "Sì, son io, signor Cancelliere, che vengo pel desiderio di dargli un saluto in memoria di quella notte passata nel mio abituro, e vederlo anco una volta prima di domani, in cui tante conoscenze verranno troncate". "Ah! siete voi quel... quel brav'uomo di Nesso, vi ringrazio, vi ringrazio: entrate pure, sedetevi l
Sedetevi a consiglio sulle panche delle cavolaie, qui sulla piazza di San Domenico; due ore, e siamo da voi.
Fatevi portare una sedia e sedetevi, gli disse poi Cantasirena, quando sembrò ricordarsi del suo invitato e di presentarlo. Il signor Pietro Laner; un giovane trentino, scrittore di gran talento. Ma anche la presentazione, anche il gran talento, non fecero effetto. Lì, tutta quella gente, era di gran talento. Un'occhiatina di traverso, e poi il nuovo venuto rimase sepolto nell'oblìo.
Siete voi che vi nutrite di cenere. Mortella. Bene. Siamo due, saremo due. State tranquillo, sedetevi. Non v’importa di sapere quel che dal fondo viene a galla sul vostro viso, nel sonno? Gherardo Ismera. Dove mi avete visto dormire? Mortella. Sedetevi. Ve lo dirò. Laggiù, sul sedile di pietra, presso la tavola dell’oriuolo a sole, nell’ora calda, nell’ora del pisolo.
Dopo lungo tempo: «Forse sono giudicato,» mormora sommesso «forse questa è la prima ora di passione; facciamo tutto quello che ad uomo magnanimo conviene in tale estremo, poi lasciamo compire a Dio ciò che ha destinato. Baroni, sedetevi.»
Grazie, Mortella, d’avermi permesso di farvi questa visita. Come state? Mortella. Bene, molto bene. Venite avanti, venite avanti. Sedetevi. L’uomo fa l’atto di avvicinarsi. A rivederci, mamma. A rivederci, Bandino. Il giovine s’accosta alla madre e la conduce verso la porta.
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