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Aggiornato: 18 giugno 2025
Ma or che forte e secura e di te stessa Donna, per propria via, splendida incedi, Tanta virtù non m'è dal ciel concessa, Ch'io taccia ancor de lo straniero a' piedi; Di lui, che, d'ogni error l'anima ossessa, Contro il suo petto infurïar tu vedi, E dal reo brago, ove ognor più s'ingora, Giudicar osa e minacciar tuttora!
Tal è dunque il concetto mio dal Caos divenuto. Sentenzia divina è che «la lettera uccide l'anima». Fermamosi, prego, dunque sul Caos di questa materia, lasciando in parte sí la vita di mio figliuolo in spezialitade, la quale per vigor e sottiezza de peregrini ingegni forse col tempo verrá in luce piú secura, sí quella ancora di qualunque altro uomo, in questa umana gabbia precipitato.
Voi la fuor di ragion presa paura Ammorzate in altrui con nobil voci, Mentre le torri, e l'assalite mura Assegno in guardia a Cavalier feroci. Tale in sembianza a rimirar secura Folco parlava; i Rodïan veloci Poi ch'inchinato e reverito l'hanno, Van per scemare ai cittadin l'affanno.
La fronte e gli occhî di Carlo Pisacane parlavano a prima giunta per lui; la fronte rivelava l'ingegno, gli occhî scintillavano di energia, temperata di dolcezza e d'affetto. Traspariva dalla espressione del volto, dai moti rapidi, non risentiti, dal gesto nè avventato nè incerto, dall'insieme della persona, l'indole franca, leale, secura.
Carlo Alberto e i suoi non volevano gli ajuti di Francia, non per orgoglio nazionale nè per coscienza di secura vittoria, ma come non volevano gli Svizzeri e i volontarî, per paura dell'idea, della bandiera repubblicana. Un timido indirizzo fatto sul cominciar della guerra, e senza chiedere ajuti, al governo di Francia, meritò rimproveri severi dai regî al governo provvisorio. E le istruzioni date agli agenti sardi imponevano di chiudere possibilmente ogni via all'intervento francese. L'esercito francese diceva orgogliosamente, il 12 maggio, Pareto alla Camera torinese non entrer
Troppo fra voi di servo e di tiranno Voce sonò: gli avelli Son anco aperti, ed ancor vivo è il danno. Ma se i miei sensi al ver non son ribelli, Io qui da questa sponda Secura griderò: Siete fratelli! L
Lá, nella gran valle del Po, è d'uopo che si componga un grande Stato, saldo e compatto, il quale serva d'antemurale a qualunque invasione straniera, da qualunque parte essa venga. Cosí l'Italia tutta sará salva e secura per sempre; e, a farla salva e secura, vi gioverá gloriarvi, o toscani, d'aver contribuito anche voi. Viva l'Italia! Viva la cacciata degli austriaci! Lombardi!
Truova la compagnia delle virtú; e cosí va e sta secura, perché so' nel mezzo di loro. Alora si muove con ansietato desiderio, avendo sete di seguitare la via della Veritá, per la quale via truova la fonte de l'acqua viva. Per la sete che egli ha de l'onore di me e salute di sé e del proximo, ha desiderio della via, però che senza la via non si potrebe giognere.
Oltre il confin del vasto impero tuo che non la mandi? esiglio, ove pur basti, qual piú securo? e qual deserta piaggia remota è sí, che t'allontani troppo da lei, che darsi il folle vanto ardisce d'averti dato il trono? NER. Or, finché tolto del tutto il poter nuocermi le venga, stanza piú assai per me secura ell'abbia Roma, e la reggia mia. POPPEA Che ascolto? In Roma Ottavia riede!
L'Italia è forte: essa può provvedere libera e secura alla propria vita nazionale, senza calcolo d'interventi stranieri o di leghe monarchiche avverse. Essa non dovrebbe, nel compimento del Dovere, arretrarsi davanti ad alcuna minaccia: nessuno, a ogni modo, checchè essa muti ne' suoi ordini interni, le far
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