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Aggiornato: 21 giugno 2025
Don Santuccio storceva la bocca, scrollava il capo: ma nessuno gli badava più, ascoltavan l'altro con gli occhi spalancati.
Il duca aveva fatto il giro dello studio, in lungo e in largo un centinaio di volte, senza aver trovato un buon ripiego. Di tanto in tanto, a ogni nuovo pensiero che gli si affacciava alla mente, si fermava su due piedi, fissando il soffitto, e meditando; poi scrollava il capo e ricominciava a passeggiare, sempre più annuvolandosi.
Bisognava vedere allora l'aria che assumeva il furbo matricolato: voleva gli si raccontasse ogni cosa minutamente; egli ascoltava attentamente, gravemente; scrollava il capo, appoggiava la fronte sulla palma della mano, mandava un certo sibilo delle labbra; guardava i contendenti, diceva che la questione era arruffata.... poi finiva con lasciar tutti contenti, e con l'idea che in quell'occasione aveva sudato sangue, ma era stato un vero Salomone.
Il povero duca scrollava il capo; diceva di no sempre, ostinatamente... ma a mano a mano più debolmente. No.... No.... No.... voglio vivere in pace.... voglio vivere in pace.... no.... no.... Poi la sua voce si spense.... non disse più nulla: lasciò che Matteo Cantasirena parlasse, continuasse a parlare.... non lo vedeva.... non lo sentiva....
Il Perego colla faccia ancor più trista e sparuta per la barba da fare, ancor più sudicio e straccione per quei sei o sette giorni di campagna, scrollava il capo e mormorava tra sè: La catastrofe, lo sfacelo è imminente, inevitabile! E si portava il cordoncino del pince-nez dietro l'orecchio con un moto più nervoso del solito.
E chi è giovane ci tiene tanto a sentirsi dire qualche bella parola! Il professore rideva e scrollava le spalle: Ma, cara la mia mamma, anche tu hai certe idee pel capo! Sono io proprio l'uomo da mettermi a dire delle galanterie! E se anche lo tentassi, ci farei proprio la gran bella figura!
Il tuo maestro, null'altro. Ella indietreggiò traballando; poi con uno sforzo supremo si avviò davanti a lui per uscire. Prendi il mio braccio. Che v'importa dal momento che non mi amate? Ingrata, che tenti d'ingannare te stessa! Non siete voi solamente il mio maestro? I maestri non amano più, quando l'educazione degli scolari è finita. Una collera dolorosa scrollava la fanciulla.
In una stanza al primo piano d'un antico palazzo, appartenuto a gloriosa famiglia fiorentina, la mattina del 20 decembre 1831 era seduto davanti ad un gran banco, tutto ingombro di libri, di fogli, un uomo piuttosto corpulento, con la testa calva, di bellissime linee, chinata sopra le pagine ingiallite di un grosso volume, ed ogni tanto la agitava, la scrollava nel modo più significativo.
E il poeta scrollava il capo tristamente, e guardava Evelina.... e pensava al suo matrimonio e pensava a "quell'altra" e si sentiva solo.... infelicissimo e sospirava, sospirava con un tremito di sgomento. No! No!... Non erano ubbie!... aveva incominciato a rivivere di venerdì! Primarole era ridente, colle case spesse e colorite, in mezzo alla pianura immensa, inondata, raggiante di sole!
Il dottor Foresti, le ciglia aggrottate, la faccia marmorea, immobile, scrollava il capo e sospirava, quando gli domandavano del suo illustre ammalato: ormai non c'era più speranza; l'occhio del duca non era più fisso, sbarrato sulla moglie;... il rantolo solo era più grave, più affannoso.
Parola Del Giorno
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