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Aggiornato: 28 settembre 2025
Si era fatto tardi. Mia madre e Fausta erano andate a letto; e noi due rimanevamo nel terrazzino del salotto, a fumare dondolandoci su le seggiole di bambù, scambiando rare parole, assorti nel silenzio della sottoposta vallata, sotto la cupa serenit
Quell'uomo, ch'era un commissario di polizia, entrò scambiando un segno impercettibile con Giano. Sulla porta semischiusa si mostrarono le faccie laide dei birri papali. Ognuno comprese che cosa stava per accadere, e nella osteria non s'intese un respiro.
I due Sovrani uscivano scambiando qualche parola con gli ufficiali ch'erano intorno; tutto il sèguito si muoveva. Roberto disse: Ebbene, che pensi? Ti piace? Filippo non potè trattenersi dal ridere sommessamente. Che verbo strano tu hai scelto! egli rispose. Se mi piace! Come fossimo a un ballo!
È ottimo in questo senso, riprese il Folengo; che ella è di gran lunga migliore di quanto vorrebbe sembrare; che ella ha dato troppo peso a sciagure intime e ha troppo generalizzati i suoi casi, scambiando l'uomo e il mondo per gli uomini e il mondo che le furono d'attorno lunghi anni.
Fra quei due fu lungo, aspro, fierissimo il combattimento. Lui non chiedeva nulla, non si avanzava, non si muoveva, sopportando, taciturno, uno spasimo senza nome, consumando le sue forze a reprimere qualunque manifestazione. Sapeva di essere amato? Forse: ma non mostrava di saperlo. Lei vedeva tutto, comprendeva tutto, si abbandonava giorno per giorno, linea per linea, all'amore, conoscendo quello che faceva, comprendendo il precipizio, spalancando gli occhi per vederlo, innamorata del precipizio, folle della caduta. Un giorno si guardarono, pallidi, senza una parola, scambiando quell'occhiata rossa, succhiatrice dell'anima. Compresero che l'uno camminava verso l'altro, inesorabilmente, contro la volont
Come è brutale quella donna! disse scambiando alcune parole in inglese colla signora che l'accompagnava, poi rivoltasi alla Pierina soggiunse: Vuoi venire con me? sono ricca, ti terrò come una sorella, ho una bella casa; starai tanto bene, nessuno ti sgrider
Dalla parte delle finestre s'era improvvisato un piccolo palco scenico; il resto della stanza era occupato dal pubblico; le signore sedute sul davanti, gli uomini ritti e pigiati dietro le sedie. Quelle si facevano fresco col ventaglio, questi col cappello, quando però riuscivano a mover le braccia. In generale, si diceva che non eran trattenimenti da darsi in giugno. Ma lo si diceva a bassa voce, perchè la signora Osnaldi, sottile, instancabile, era onnipresente come domeneddio. Ora si cacciava nell'interstizio di due sedie, ora fendeva l'angusta corsia che divideva le sedie dalle pareti e lungo la quale s'eran disposti dei panchettini pei bimbi, ora faceva capolino dietro il sipario del palcoscenico, ora compariva nell'anticamera, ora riusciva a insinuarsi nella folla degli uomini scambiando sorrisi, complimenti e strette di mano. La signora Osnaldi non era nè bella nè giovine, ma la sua bassa statura, la sua magrezza, la rapidit
Alcuni giovinetti di primo pelo, poco gelosi di lui, discorrevano fra loro a mezza voce, ridendosi forse delle sue pretensioni alle galanterie, e l'un l'altro da capo a piedi pavoneggiandosi con disinvoltura, occhieggiando e scambiando bei motti, nel gergo alla moda.
Il vecchio soldato non sapendo che si rispondere a quel complimento in lingua a lui incognita; scambiando forse Mars per Mas fa' una gran riverenza e si avvolse in dignitoso silenzio. Alle 11 di sera tutti erano a cavallo: per sentieri tutti incrostati di ghiaccio la brigata arrivò a Lucenay.
Andrea chiamò forte il cameriere; pagò, scambiando qualche parola con lui e sorridendo; si alzò, infilò il soprabito, lo abbottonò bellamente adagio adagio; cominciò a mettere i guanti e poi si avviò per uscire, guardando alla sua volta, fisso, dove sapeva che lo tenevano d'occhio.
Parola Del Giorno
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