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Aggiornato: 16 giugno 2025


Buon Dio, e chi è mai che vorrebbe mutarlo? sapremmo noi rinunziare alla sola parte di noi che veramente ci appartenga alla sola parte che noi abbiamo fatto uscire vincitrice dalla battaglia delle passioni alla sola parte che, soccombente, serba alla memoria le traccie funeste della disfatta?

Daccanto a lei, Maddalena stava lavorando all'uncinetto certe maglie, che non sapremmo e che non mette conto descrivere; arnesi da salotto che si fanno per ingannare il tempo ed anco un tantino per impedire ai signori uomini di insudiciare colla manteca delle loro capigliature la spalliera di una poltrona, o d'un canapè.

Ma, infine, dovrò io vivere a questo modo? Sarò io incatenato, come Prometeo, alla rupe dell'esistenza, col rostro dell'avvoltoio nel cuore, e senza il conforto di tornar utile in alcuna maniera ad anima nata? Quella mattina, un poco di calma gli era pur derivato, non sapremmo se più dalla istessa vicinanza della catastrofe, o dal pensiero di aver provveduto, come si poteva meglio, al futuro.

Dal momento dell'arrivo dei due fanciulli, tutto era cambiato. Pietro, rimasto sbalordito, sedotto sulle prime, s'era poi come innamorato dei due innamorati. Li serviva come avessero appartenuto alla famiglia dei suoi padroni. Le sue giornate ora erano riempite; la sua vita aveva uno scopo. S'occupava di loro più che poteva; nelle ore di solitudine, o a mensa con la vecchia donna, stava forse più pensieroso che per lo passato, ma si sentiva meno triste. Quali fossero i vari pensieri che passavano in quella sua testa curva, non è certo facile l'indovinare. Senza dubbio, egli doveva, malgrado la contentezza che provava per quel poema vivente venuto ad illuminare la sua monotona esistenza, essere molto imbarazzato se tentava di spiegarsi l'arrivo straordinario di quei due. Ma, lo ripetiamo, non sapremmo proprio dire a che cosa riflettesse, quando se ne stava con la fronte in mano seduto vicino al focolare spento della vasta cucina. Supponeva forse che fossero amici del principe? Una o due volte aveva rispettosamente rivolto al giovine qualche domanda in proposito; ma ottenendo solo risposte assai incerte. Ma non poteva dubitare che quei due sposi (li credeva tali) fossero altissimi personaggi, e che il suo padrone sarebbe stato onorato di ospitare nella sua villa; benchè nel modo ch'erano giunti, nella loro taciturnit

Marchesa, le disse egli, accostandosi, con quella scioltezza che gli venne fatta maggiore, rammentate di essermi debitrice d'una mazurka? La marchesa Ginevra sorrise, ed alzandosi per andargli a fianco, rispose: Signor di Montalto, io non dimentico mai i miei debiti. La frase parve un po' asciutta ad Aloise, e noi non sapremmo dargli torto.

«Figlio generoso di generoso padre, noi non dubitiamo della tua prodezza; se tu avrai il senno del Benincasa, oltre il nome, e il sembiante, non sapremmo qual differenza sarebbe tra voi; pure tanto mi giunge gradita la tua offerta, che noi vogliamo, sebbene giovane, affidarci a te solo: se il fine del nostro regno è fisso lassù, se la stirpe di Federigo non deve più reggere le terre di Sicilia, tu condurrai in salvo la moglie, e i figli nostri, a Lucera, o meglio a Manfredonia.... Mia diletta, tu riparerai, come o piace, in Epiro presso tuo padre, o in Aragona alla Corte di Piero: certo tu avrai perduto la corona, perduto me tuo consorte, che avresti amato anche senza corona; ti rimarranno i figli. i figli, Regina, sostegno ai tuoi anni cadenti, consolazione delle passate sciagure; il sapervi salvi anche dopo la mia morte, m'invigorisce lo spirito.

Non sapremmo se questo sia un frammento di altra lettera, o sien piuttosto pensieri staccati ch'egli buttasse sulla carta, a sfogo della sua passione, più che per altro.

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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