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Aggiornato: 27 settembre 2025
Questa forza ormai la conosciamo come produttrice di moto. Sappiamo che è possibile spostare oggetti materiali con la semplice concentrazione della volont
Sappiamo gi
Lo sappiamo, padre, e Le domandiamo di poterci dedicare con Lei a questo genere di vita.
"Bravo capitano Tortiglia" disse Attilio giunto in quel momento dal corpo di battaglia che comandava. "Voi siete un vero erudito, e noi Romani educati dai preti a baciamani, a inginocchiarci, e servire la messa, nulla sappiamo di ciò che avviene fuori dalle mura di Roma".
«Perchè noi non sappiamo oggi e l'elevatissimo accento dell'avvocato scuoteva tutti chi è entrato nell'immondo raddotto della Palla tra la sera e la notte del 14 gennaio, se qualcuno vi entrò titubante, eccitando sospetti; infine perchè non si è cercato anche l
La Romea scoppiò a ridere, di quel suo riso amarognolo e forzato, il quale, a dir vero, faceva contrasto colla bellezza delle sue labbra e dei suoi denti smaglianti. Lei fa il disinvolto ripigliò ma noi sappiamo tutto. Che cosa sapete? domandò colla sua voce spenta il Bonaventuri, cercando di farsi credere annoiato. Che lei è innamorato morto della Nan
Temo che per noi la sia finita. No, finita! esclamò Fathma con veemenza. Sono ancora troppo forte per arrendermi. Ma che volete fare? Non sappiamo più su di chi contare ora che tutti sono stati divorati. Ho dei terribili presentimenti che mi fanno perdere quel po' di coraggio che ancora mi resta. Se tu hai dei presentimenti devi scacciarli, Omar.
Il trattato contro i Cristiani sarebbe stato scritto, a quel che narra Libanio, nella sua orazione funebre, durante il soggiorno dell’imperatore in Antiochia. Noi sappiamo che Giuliano dimorò in Antiochia, dall’Agosto del 362 al Marzo del 363, tutto intento ai preparativi per la funesta spedizione di Persia. Ebbene, in mezzo a tali gravissime preoccupazioni, l’infervorato giovane, approfittando delle lunghe notti invernali, narra Libanio, scriveva, per dimostrare ridicola e vana la fede dei Cristiani, un libro che, sempre al dire di Libanio, era più poderoso di quello stesso che aveva dettato, al medesimo scopo, il vecchio di Tiro, cioè, Porfirio²³⁰. Certo, la circostanza di aver scritto, in un momento ansioso, un libro così grave, trovando, insieme, il tempo di comporre la brillante satira, il Misobarba, è la prova più luminosa della singolare versatilit
Cosí forse mi succeder di potere dal vero genere romantico discernere il falso sistema, che ne usurpa, in un col nome, la gloria. E qui sappia tra parentesi il lettore che l'anonimo fa una distinzione tra il vero genere romantico ed il romanticismo; distinzione che deve essere una bellissima cosa, dacché noi non sappiamo intenderla.
Sta bene, sta bene, sclama il principe Gisulfo, sappiamo ciò, ser cavaliere; siateci cortese di venire ai vostri propositi. Ci siamo, monsignore, continua Baccelardo.
Parola Del Giorno
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