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Aggiornato: 26 maggio 2025
Ogni perfeczione ed ogni virtú procede da la caritá, e la caritá è notricata da l'umilitá, e l'umilitá esce del cognoscimento e odio sancto di se medesimo, cioè della propria sensualitá.
Unde gli desti la memoria perché ritenesse i benefizi tuoi, nella quale participa la potenzia di te, Padre etterno; e destili l'intellecto acciò che cognoscesse, vedendo, la tua bontá e participasse la sapienzia de l'unigenito tuo Figliuolo; e destili la volontá acciò che potesse amare quello che lo 'ntellecto vide e cognobbe de la tua veritá participando la clemenzia dello Spirito sancto.
Giusta cosa è che, infino alle cose minime, pruovino che fructo lo' dá la disobbedienzia; ché, se fussero obbedienti, observarebbero il voto della povertá e non terrebbero proprio, né vivarebbero in particulare. Truovaci la ricchezza delle sancte ordinazioni, poste con tanto ordine e con tanto lume da coloro che erano facti tempio di Spirito sancto.
Come l'anima, essendo salita el terzo scalone del sancto ponte, cioè pervenuta a la bocca, piglia incontenente l'offizio de la bocca. E come la propria volontá essendo morta è vero segno che ella v'è gionta. Ora ti dico che tucto questo ch'Io t'ho narrato, sai che narroe la mia Veritá.
Dipo' questo ha trovato l'avenimento dello Spirito sancto, el quale dichiarò e dichiara l'anima della veritá. Quando riceve l'anima questo lume? poi che ha cognosciuto, per lo primo e secondo stato, el benefizio mio in sé. Riceve alora lume perfecto, cognoscendo la veritá di me, Padre etterno, cioè che per amore l'avevo creata per darle vita etterna.
E a lui, con grande rimproverio, gli sará rimproverato dalla mia Veritá, se egli non si corregge, per lo modo che conta nel sancto Evangelio, dicendo: «Io ebbi fame e non mi desti mangiare; ebbi sete, e non mi desti bere; nudo fui, e non mi vestisti; infermo e in carcere, e non mi visitasti». E non gli varrá in quello ultimo di scusarsi, dicendo: Io non ti viddi mai, ché, se io t'avesse veduto, io l'arei facto.
Alora Dio, vollendo l'occhio della sua misericordia verso di lei, lassandosi costrignere a le lagrime e lassandosi legare a la fune del sancto desiderio suo, lagnandosi diceva: Figliuola dolcissima, la lagrima mi costrigne perché è unita con la mia caritá ed è gictata per amore di me; e léganomi e' penosi desidèri vostri.
E la substanzia sua temporale pone in utilitá ed in sovenimento del corpo del proximo suo. Questo fa el lume della discrezione che esce della caritá. E di questo v'amuní sancto Pavolo quando disse che la caritá si debba prima muovere da sé; altrimenti non sarebbe utilitá altrui d'utilitá perfecta.
Cosí questi cotali sonno beati per l'unione del sancto desiderio loro in me, sí come decto è, vestiti della dolce mia volontá; e dolorosi sonno per la compassione del proximo e per tollersi delizie e consolazioni sensuali, affliggendo la propria sensualitá. Per che modo si debba reprendere el proximo, a ciò che la persona non caggia in falso giudizio.
Questa doctrina certificò la clemenzia dello Spirito sancto, fortificando le menti de' discepoli a confessare la veritá ed annunziare questa via, cioè la doctrina di Cristo crocifixo, riprendendo per mezzo di loro el mondo delle ingiustizie e de' falsi giudici. Delle quali ingiustizie e giudicio, di socto piú distesamente ti narrarò.
Parola Del Giorno
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