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Aggiornato: 14 giugno 2025


Impiantò la torcia in terra, si sedette su di un mucchio di rottami, trasse di saccoccia il suo scibouk, lo riempì e accesolo aspirò tre o quattro boccate di fumo con una flemma che avrebbe fatto invidia ad un Inglese. Tu mi chiedevi il perchè ti seppellii in quest'inferno, diss'egli, calcando su ogni parola. Se vuoi che te lo dica schiettamente, una donna è la causa di tutte le tue disgrazie.

Poi, come il micio che ha rubato un pesce, o una costoletta in cucina, e sa d'aver fatto una mala cosa, andò a rimpiattarsi in uno stambugio, dove di tre nascose due, portando uno in saccoccia, per leggere a suo bell'agio nelle ore più libere. In questa guisa lesse, divorò tutti i libri che non avrebbe dovuto leggere prima di venticinque anni. Ne aveva dieci; ne guadagnava quindici.

Ma Fenoglio non gli dava retta; aveva veduto l'oriuolo di Felice e volea rompergli una lancia addosso. Ah, tu quoque, Brute? E tu sei un uomo che si diverte? col nemico in saccoccia? Che vuoi? è la consuetudine. E poi, non si è mica schiavi del proprio orologio! Il mio, come quello di tutti i figli di Adamo, va bene una volta all'anno.

Questi accennando col dito al portafogli che vedevasi vuoto sul tappeto, guardò dal canto suo il banchiere, in atto di chiedere: si fa credito? Allora quegli avendo accennato del capo in segno di acconsentimento, il barone di Rosen levò la mano dalla saccoccia, sfogliò il sigaro colle dita, e gettandolo a terra, e appressando la propria sedia al tavolo, disse: vada tutta la posta.

Sapevo che a tal genere d'interrogazioni egli non rispondeva mai, e me ne pentii a mezzo del periodo, ma il labbro fu più pronto della riflessione. Difatti egli mi guardò con viso contento del voto, scontento del detto, e tirando di saccoccia un mezzo sigaro stese la mano per un fiammifero. Acceso il sigaro, ripigliò il cannocchiale e si tacque. In ciò la risposta.

Poi passò dall'altra parte della stanza, e fattosi accanto ai tavolo dei giuocatori, chiamò Giano. Lascio le carte per un momento, disse questi a' suoi compagni. Aspettatemi. Quindi si alzò in piedi, e si ridusse con Curzio in un canto della taverna. È tutto all'ordine? chiese il giovane. Tutto, rispose Giano. Il passaporto? L'ho in saccoccia. I danari? Anche. La carrozza?

La buona donna, levatasi in piedi, accompagnò il prete fino alla porta, e quivi prendendo la sua mano per baciarla, vi pose un cartocetto di soldi, che si era tolto dalla saccoccia. Don Omobono, mi raccomando alle vostre orazioni. Vi servirò indegnamente, rispose il prete, e se ne andò. Pare impossibile, mamma, che debba sempre trovarti con dei preti! disse Gaetano, quando fu solo con Maria.

Dio lo voglia! esclamò Maria congiungendo le mani, con l'espressione più commovente della preghiera. Ora a voi, riprese l'avvocato: mettetevi in calma più che potete. Adesso bisogna pensare al modo d'introdurvi nel palazzo Rizzi. Sarebbe opportuno che io mi trovassi vicino per... Oh! appunto... io non vi pensavo più. Devo averlo in saccoccia... Ecco.

Sentivano zufolare su per la scala, una voce d'uomo s'avvicinava canticchiando: M'hanno detto che Beppe va soldato, e che vi han vista pianger di nascosto.... Spuntò subitamente un giovanotto, con le mani in saccoccia e uno scartafaccio sotto l'ascella. Quando fu sul pianerottolo dette una occhiata alla donna e alla bambina e tirò innanzi, continuando: Far pianger begli occhi è gran peccato...

Un giorno trovai nella mia saccoccia una cartolina, su cui ne era scritta una lunga fila in questo modo infernale, così: U U U U U U U U Divenni furente! La vista di tutti quegli U disposti in questa guisa, collocati con questa gradazione tremenda, mi trasse di senno.

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