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Aggiornato: 13 ottobre 2025


L'esser stato credulo n'è stato cagione; e con aver sempre creduto che le bugie accompagnano ordinariamente le sue parole, e che mi voleva ingannare, non m'ha giovato crederlo. Ma s'io non me vendico, creda egli certissimo che sia goffo da vero, come mi stima. M'ha fatto sborsar trecento scudi e fattomi re de danari; ma io lo farò diventar re di bastoni.

45 Io gli ho al mio regno in Africa mandati: ma ti prometto, e ti do ben la fede, che se m'avvien per casi inopinati che tu stia in sella e ch'io rimanga a piede, farò che saran tutti liberati in tanto tempo quanto si richiede di dare a un messo ch'in fretta si mandi e far quel che, s'io perdo, mi commandi.

Vedi, Gasparo, tu non puoi capire... malgrado del tuo ingegno, e ne hai tanto, non puoi capire quello che si passa in cuore di donna... Tu mi domandi s'io spero da Leonardo la felicit

Non so s'io m'illuda: ma non parmi che queste norme possano formar soggetto, da una in fuori, di controversia da chi accetti pel paese la necessit

LARDONE. S'io dico , non farai tu, ma il boia, e tu vedrai. CAPPIO. Finiamola! In Surrento una vitella ha partorito una vitelluccia, e son due madri a lattarla. LARDONE. A queste figlianze diverrei compare io volentieri.

CLEMENZIA. E come, che ha degli anni passati cinquanta? VIRGINIO. Ch'emporta cotesto? Io so' pur quasi al medesimo; e tu sai pur s'io son buon giostrante o no. CLEMENZIA. Oh! De' par vostri se ne trovan pochi. Ma, s'io credesse che voi glie la desse, prima l'affogarei. VIRGINIO. Clemenzia, io perdei ciò ch'io avevo. Ora mi bisogna fare il meglio ch'io posso.

In una vostra lettera, s'io non erro, del 28 maggio, voi decretavate Vittorio Emanuele re unificatore d'Italia.

S'io mi trovassi padrone di trecento od anche di duecento mila lire, scriverei a Lidia: Voi siete povera: ditemi quanto vi abbisogna per la vostra felicit

58 Pensò di rimontar sul suo cavallo, e per l'aria spronarlo a nuovo corso: ma dubitò di far poi maggior fallo; che troppo mal quel gli ubidiva al morso. Io passerò per forza, s'io non fallo, dicea tra , ma vano era il discorso. Non fu duo miglia lungi alla marina, che la bella citt

58 E s'io avrò da narrarti di ciascuna che ne la stirpe tua sia d'onor degna, troppo sar

Parola Del Giorno

quell'apparato

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