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Aggiornato: 17 giugno 2025


Amante mio, vedi laggiù le snelle stelle d'oro che vanno d'un passo lieve sulla spiaggia, agili, a due a due, in luminoso abbraccio? Son seminude, e a quando a quando il loro corpo di perla s'affusola e la loro carne rosea, sbocciando fuor dalle morbide madreperle gronda di rubini sanguinolenti!... La mia voce.

Ma perché dico «lumi», se sono vivi smeraldi, infocati rubini e giacinti di dorato splendor fiammeggianti? o forse la primavera l'ha ornato col prato de' suoi infiniti e vari fiori? O felici occhi miei, e quando vedeste voi mai in un ridotto tante illustrissime persone, quando tanta bellezza di donne?

PIRINO. Non cosí splende il sole, quando ha alquanto ricoperti i suoi raggi di nuvoli, come le due chiare stelle de' vostri begli occhi lampeggiano sotto la nera tinta, ché a pena posso soffrire i suoi ardentissimi lampi; cosí i carboni rilucono sotto il cenere, come porporeggiano i vostri labrucci di rubini: anzi la tinta istessa par troppo festosa e superba nella vostra faccia, scorgono gli occhi miei cosa piú bella di lei.

Quando nell'anno, in cui comincia il nostro racconto, cioè il 30 decembre 1830, la sublime Pasta, la Orlandi, il Rubini, il Galli avevano cantato a Milano la nuova opera del maestro bergamasco, per tutta Italia, dove allora i cuori palpitavano per le grandezze dell'arte più che non palpitino oggi, e l'arte era ad essi suprema religione, e gli entusiasmi prorompevano più alti e più facili, per tutta Italia, dico, corse il grido delle vaghezze che infioravano l'opera nuova, ne furono ripetute le soavi melodie.

Tu, ridendo, co 'l calice d'un giglio attingi le bell'acque scintillanti. La man tua lieve crea schietti rubini. Le gentildonne, che fan gaia corte a te con gran sollazzo, in su' minori legni, rapidamente seguon l'esempio e con i bianchi fiori attingon l'acque d'or, ridendo forte.

Sul manto d'Elisenda s'ammirava ricamato in argento il superbo leones rampando, e topazi e rubini e diamanti erano sparsi a centinaia sulle vesti dei giovanetti reali. Ma la polvere aveva appannate quelle gemme e quegli ori, e il tarlo aveva róso quelle porpore.

Parola Del Giorno

branchetti

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