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Aggiornato: 7 giugno 2025


Doveva salvare quella donna che lui stesso aveva consigliata male, che lui stesso aveva messo nelle mani di quel satiro!... Di quel satiro che rubava i danari per rubare le donne! Come le leggi erano assurde, inique! Come la giustizia era falsa, come era tempo di rifarlo il mondo, tutto il mondo! Era contento il signor Kloss! Ghignava! Credeva gi

«Non saprei dirti come ci sia riuscito; il fatto è ch'egli raccolse certi documenti e li presentò al marchese ed alla marchesa, i quali ne furono convinti che il loro maggiordomo rubava a man salva.

Uscendo dalla scuderia Andrea confermò i detti di Pasquale e ne fece i commenti; egli asserì che il cocchiere rubava la avena, e preferiva il somaro, perchè la povera bestia non si lamentava d’esserne intieramente privata, quando a Falcone era obbligato di darne almeno una parte per farlo tacere. Pasquale va in furia, disse Andrea, per questa esigenza del cavallo, bestemmia, e lo bastona.

E da quel giorno in poi, il tramontano non mi fece più paura: il mio Gigino aveva il paletôt. Il bambino, dopo qualche mese di questo fatto, era un fior di bellezza: chi me lo rubava di qua, e chi di l

E mentre egli, tappato non senza fatica in una camera d'albergo, rubava due ore d'ogni giorno alle cure elettorali, pel suo epistolario colla marchesa, trascurando per lei la moglie del sindaco e del ricevitore delle dogane, leggeva la marchesa Clementina le quattro pagine fitte che la posta mandava ogni giorno sul suo tavolincino elegantemente incrostato di madreperla?

E la Cecchina, che non aveva capito le sue parole, disse, appunto come se rispondesse: Se non fosse stato il pensiero della religione, io l'avrei strangolata quella giovane, che mi rubava il cuore di mio figlio. Ma pensavo che questa vita passa presto, e ne viene un'altra dove saremo tutti uguali, poveri e ricchi, e chi più avr

E usando di quella dimestichezza che era tra lui e Lorenzo, il Pietrasanta si sollevò quasi in piedi sul letto, col lenzuolo ravviluppato intorno alla persona, per dare immagine dell'alfieresco personaggio a cui rubava il suo famoso emistichio.

Aveva anche un altro difetto: quello della gola, e quando sapeva di non esser visto, rubava dalla dispensa ora un pezzo di prosciutto, ora un dolce, ora un'ala di pollo. La gente di servizio avrebbe pur voluto gastigarlo, ma egli era così accorto e sapeva reggersi con tanta grazia sulle zampine di dietro, che le busse andavano a finire in carezze, e spesso in nuove ghiottonerie.

Un giorno o l'altro, non si sa bene quale, la moglie del pittore prese un amante. Era quasi sempre sola, disoccupata, trascurata per quei quattro palmi di tela dipinta diceva lei. Poi questi grandi artisti non sono nati per essere buoni mariti soggiungeva lei. E lo tradiva tranquillamente. L'amante veniva in casa, come tanti altri, sedeva al desco di famiglia, s'interessava alle cose di casa. Il marito non aveva sospetti. Stringeva la mano amichevolmente di colui che gli rubava la moglie. Tutti lo sapevano, fuorchè lui. È la regola; è nell'ordine delle cose. Lui, veramente solitario, veramente abbandonato, d'istinto dipingeva quadri stupendi. Uno anzi, bellissimo, lo comprò l'amante per dodicimila franchi. Questa vergogna si seppe; solo il marito non la seppe. Quando il marito parlava della bont

Ei non lo ha fatto per amore della pittura, che andrebbe perduta; e poi perchè ci siete voi, eminentissimi Cardinali, colonne di Santa Chiesa, che per sopportare cose gravi disgradereste Milone crotoniate. Sapete che Dio non sempre tira diritto; e talora mandando giù fulmini alla impazzata uccise il prete che celebrava messa, e risparmiò il ladro che rubava.

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