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Aggiornato: 25 giugno 2025


«Vieni!... le mie labbra folli attireranno il tuo volto pensoso e i tuoi grandi occhi dolenti verso le spiagge abbagliate del Sogno... verso divini arcipelaghi di nuvole!... Le mie labbra saranno instancabili come i bardotti che lentamente traggono, nella rosea frescura dei mattini, le grandi barche dalle vele solenni verso lo scintillìo perlato del mar lontano... Ed io non sarò più che il tuo soffio... E il mio sangue travolger

Vedendola, dopo tanto tempo, vedendola ancora più bella, più fresca, più rosea e così bionda nel disordine della toelette, nel morbido languore delle lacrime, gli occhietti del Kloss scintillarono umidi, torvi. Ma si scosse con un altro inchino, un altro saltetto, e si sforzò per contenersi.... e per parlare bene l'italiano, volendo dare maggiore gravit

Insulti però alle donne non se ne fecero, e se qualche giovinastro un po' scapestrato si accingeva a passar la mano sulla liscia e rosea guancia dell'appetitosa favorita del prelato, i più attempati e serii dimostranti li rimproverarono aspramente.

Ho vissuto: sono invecchiata!... E sorrideva con la bocca fresca e rosea, come ai giorni lontani. Bruno l'aveva ascoltata, scrutandola attento. Si alzò, si mise a passeggiare. Dunque esisti, esisti davvero? egli disse fermandosi, dritto in piedi a guardarla ancora dall'alto in basso. Tu credevi che io fossi sfumata nell'aria? rispose Nicla, alzandogli in volto gli occhi limpidi.

Intanto saliva lentamente, dall'estremo lembo del mare, un chiarore infocato di sole, e il riverbero ne colorava dirimpetto le case su per la marina, mentre le vetrate s'accendevano tra quella gran pennellata rosea, che di tutte le case confondeva le linee bizzarre. In cima, altissima, una cupoletta s'arrotondava sul cielo indeciso, tutta infiammata di verde, come uno scarabeo di maiolica.

Sul suo corpo di sculturale bellezza qualunque vestito sarebbe sembrato un anacronismo. Era alto, e la svelta ma virile prestanza della sua figura contrastava col viso delicato e troppo bello, da cui non era ancor sparita la rosea freschezza dell'infanzia.

"Li ho baciati cadaveri!" mormorò John alla matrona ed una lagrima rigava la rosea guancia del biondo figlio della Britannia. Egli accennava ad Orazio ed Irene che tanto lo avevano amato ed eran stati i suoi salvatori. L'abbracciarsi delle donne fu scena di pianto che l'una versava sul seno dell'altra senza poter pronunziare una sola parola.

Senonchè, per effetto di distrazione, egli s'era fermato a mezza strada. Faceva quattro esametri di viaggio, e poi si baloccava a veder volare una mosca. I balsamici effluvii, il tepore dell'aria, il cheto remeggio di una nuvoletta rosea nelle diafane lontananze dell'orizzonte, quei raggi obbliqui che andavano a rifrangersi sui vetri delle finestre e sulle banderuole dei tetti circostanti, lo distoglievano ad ogni tratto dal primo libro dell'Eneide. Si rimetteva a leggere alcuno di quelli esametri divinamente armoniosi, scandendone a voce sommessa i melodici numeri (i latinisti che mi leggono capiranno benissimo questa volutt

Nella cabina del settario equilibrista venne dunque ad operarsi una di codeste meravigliose trasformazioni. Uno strato di guttaperca modellato al ritratto fotoplastico dell'Albani, iniettato di cera rosea e di liquido vitale, trasformò il Casanova completamente. Il metamorfo Furlay questa volta fu sublime di trovati, fu vero artista.

Vieeeni, tutti i tuoi nervi tutti i tuoi muscoli pronti sotto la tua pelle bianca, rosea che odora di caprifoglio, ciclami, gaggie! Pelle divina dell'Italia lambita dai mari di seta e sospiri! Ramificazioni di vigne e di vene che sono bizzarre fontane di fantasia!

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