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Aggiornato: 12 maggio 2025


La cagna nera è lavoro più largo; ma quel contino scapato che, dopo i rovesci di fortuna della sua casa, crede di riabilitarsi facendo il maestro di scuola, e trova nella vita tante delusioni e tante amarezze per via di una cagna nera, mezza rognosa, da lui caritatevolmente raccolta, è proprio un ingenuo? È uno squilibrato, per eredit

Certamente il contenuto di La cagna nera è assai più elevato di quel che si trova in Da Novi a Pavia; ma in questo però l'autore ha fatto il miracolo della creazione viva; e perciò la povera vecchia che racconta a sbalzi i suoi viaggi nella Merica e le sue speranze e le delusioni e le nuove illusioni, vale, come arte, infinitamente più del raccontatore dei casi della rognosa cagna nera, simbolo del di lui destino. E per ciò la catastrofe del professore, che in un momento di delirio butta in mare tra gli scogli questa sua fatale compagna e assiste allo spettacolo dell'annegamento di essa, e poi fugge via nella notte, ed esclama. "Finalmente, o meravigliosa notte, eri venuta e mi avevi accolto nelle tue ombre, ed io ero entrato nel bagno delizioso e profondo della tua tomba" ci lascia freddi e delusi. Mentre invece la povera reduce della Merica, che ha fretta di giungere a Mantova e crede di dovervi arrivare presto e apprende che dovr

Non è codesto, biascicava desso. La parte del mio brav'uomo è quella di confessore. Una bella parte, in fe' di Dio! che io creerei a meraviglia se la polizia mi lasciasse fare. Cagna rognosa, va! Sguinzagliarsi così sull'arte! Rovistiamo dunque i confessionali. Sar

GUGLIELMO. Quando sarò entrato ti spezzarò le braccia con un bastone. ARMELLINA. Togli questo rinfrescamento! GUGLIELMO. Ah, lorda, rognosa, pidocchiosa! ARMELLINA. T'ho lavato il capo della lordura, tigna e pidocchi. GUGLIELMO. Se non te ne pagherò, possa sommergermi un'altra volta! non so che mi tenga che non rompa e spezzi le porte e non ti uccida di bastonate. Con chi parli?

Ma era proprio dentro al seminato quella rozza rognosa? domandò nel tono più naturale che potè. Certo. Laggiù, guardate, poco più sotto dalla no.... Ma la parola morì in urlo disperato. Carluccio, profittando del momento ch'egli si voltava accennando con il dito, gli aveva dato una fortissima spinta.

Trascorse un mese: all'accaduto non ci pensava più nessuno. To', carogna rognosa.... to'.... Santissimo diavolo, t'ammazzo se ti vedo un'altra volta con le capre nella Riserba! Così il su Carluccio, con un nerbo in mano, tempestava di colpi un povero capraio giacente in terra.

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