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¹ Un saggio suggestivo di questa concezione nuova del radicalismo sociale si ha nello scritto di MASSIMO FOVEL: Intorno a una democrazia radico-sociale. Rivista d'Italia, ottobre 1912. Politica dei consumi e finanza democratica

La prima spina sta nella frase: "Tutto questo l'Ojetti, lo sa meglio di me, ma non ha voluto tenerne conto... Scriveva per una rivista francese..." Scusi, scusi, amico mio; ma in Italia o in Francia io scrivo solo quello che penso; e a Venezia ho detto su l'inesistenza di una comune anima italiana e su la divisione morale e intellettuale che è fra le razze italiane e su la turpe invasione della piccola politica in ogni più sana terra d'Italia, cose che stimo vere e che domani scriverei in Francia con le stesse ardenti parole.

Ai facili Tempi che venner poi, Forse più eccelsi titoli Non ebber ciuchi e buoi? Su questo cencio ignobile Che ha titol di Rivista Sputò la bava sordida Un rospo giornalista; Qui con oscene ingiurie Quel sozzo ordì i ricatti; E con tal foglio il podice Credi forbir? lo imbratti.

NOTE: [A] Aderendo al lusinghiero invito fattomi dall'ing. O. Zanotti-Bianco nella «Rivista Mensile» (giugno 1895) riassumo i principali risultati del mio recente lavoro sulle Cause dell'Êra Glaciale (Pavia, Fusi, 1895). Ciò mi d

Talchè quando io aveva rivista Laura a Pallanza, ella usciva da un idillio mutatosi in ridda f

Il cavalier Maurizio centellava, dopo il caffè, un bicchierino di liquore giallo; e la signora Carlotta si faceva aria col ventaglio, sfogliando con la sinistra sulla tavola una rivista di arte, di cui non comprendeva niente, figure, termini, scopi. Nicla girò la poltrona verso sua madre.

Non ti curi della lunga schiccherata di collaboratori che sfilano nei programmi delle riviste, bada, nei soli programmi, quasi che tu sapessi essere quello un mezzo di comprare la gloria, tanto per la rivista quanto pel collaboratore Tu non cerchi vedere chi si nasconde sotto la moderna invenzione, lo pseudonimo; sai forse che dietro vi è quasi sempre un nome ignoto, di cui non si deve aver che fare, se lo si lascia tanto comodamente?

Ero rimasto seduto accanto al tavolino di ferro ingombro di fiori dal lato opposto a quello di mia madre che aveva ripreso a leggere un fascicolo di non ricordo più quale rivista illustrata. Vedevo Fausta laggiù, presso il muro di cinta coperto di piante rampichine; e il bianco della sua vestaglia risaltava sul verde dei fitti rami, come qualcosa di vaporoso che si moveva lentamente.

Continuiamo la nostra rivista del lavoro. La pastorizia che, dopo l'agricoltura, è la più grande fonte di produzione ha fatto sorgere altre industrie, per opera sempre d'italiani. A due fabbriche italiane il popolo deve una parte delle sue vestimenta di lana.

Tutta la giornata Emma Lieti non pensò che alla rivista della sera, con una sottile ansiet