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Aggiornato: 27 giugno 2025
vita beata che ti stai nascosta dentro a la tua letizia, fammi nota la cagion che sì presso mi t’ha posta; e dì perché si tace in questa rota la dolce sinfonia di paradiso, che giù per l’altre suona sì divota». «Tu hai l’udir mortal sì come il viso», rispuose a me; «onde qui non si canta per quel che Bëatrice non ha riso.
Ma se tu sai e puoi, alcuno indizio da` noi per che venir possiam piu` tosto la` dove purgatorio ha dritto inizio>>. Rispuose: <<Loco certo non c'e` posto; licito m'e` andar suso e intorno; per quanto ir posso, a guida mi t'accosto. Ma vedi gia` come dichina il giorno, e andar su` di notte non si puote; pero` e` buon pensar di bel soggiorno.
quando si leva, che ’ntorno si mira tutto smarrito de la grande angoscia ch’elli ha sofferta, e guardando sospira: tal era ’l peccator levato poscia. Oh potenza di Dio, quant’ è severa, che cotai colpi per vendetta croscia! Lo duca il domandò poi chi ello era; per ch’ei rispuose: «Io piovvi di Toscana, poco tempo è, in questa gola fiera.
Draghignazzo anco i volle dar di piglio giuso a le gambe; onde ’l decurio loro si volse intorno intorno con mal piglio. Quand’ elli un poco rappaciati fuoro, a lui, ch’ancor mirava sua ferita, domandò ’l duca mio sanza dimoro: «Chi fu colui da cui mala partita di’ che facesti per venire a proda?». Ed ei rispuose: «Fu frate Gomita,
<<Costoro e Persio e io e altri assai>>, rispuose il duca mio, <<siam con quel Greco che le Muse lattar piu` ch'altri mai, nel primo cinghio del carcere cieco: spesse fiate ragioniam del monte che sempre ha le nutrice nostre seco. Euripide v'e` nosco e Antifonte, Simonide, Agatone e altri piue Greci che gia` di lauro ornar la fronte.
Ond’ ei rispuose: «Tu vedrai Anteo presso di qui che parla ed è disciolto, che ne porr
Rispuose a la divina cantilena da tutte parti la beata corte, si` ch'ogne vista sen fe' piu` serena. <<O santo padre, che per me comporte l'esser qua giu`, lasciando il dolce loco nel qual tu siedi per etterna sorte, qual e` quell'angel che con tanto gioco guarda ne li occhi la nostra regina, innamorato si` che par di foco?>>.
Guardo` allora, e con libero piglio rispuose: <<Andiamo in la`, ch'ei vegnon piano; e tu ferma la spene, dolce figlio>>. Ancora era quel popol di lontano, i' dico dopo i nostri mille passi, quanto un buon gittator trarria con mano, quando si strinser tutti ai duri massi de l'alta ripa, e stetter fermi e stretti com'a guardar, chi va dubbiando, stassi.
Da tutte parti saettava il giorno lo sol, ch'avea con le saette conte di mezzo 'l ciel cacciato Capricorno, quando la nova gente alzo` la fronte ver' noi, dicendo a noi: <<Se voi sapete, mostratene la via di gire al monte>>. E Virgilio rispuose: <<Voi credete forse che siamo esperti d'esto loco; ma noi siam peregrin come voi siete.
E que' rispuose: fu frate Gomita ¶ Frate Gomita fu alcuno di Sardegna, vicario e fattore del giudice Nino di Galura, il quale, avendo di suo donno cioè di suo signore, alquanti nemici presi, per certa quantit
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