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Aggiornato: 19 giugno 2025
Nell’uomo non vi sono quasi mai complicazioni, ma nella donna arriva a tali raffinatezze, che questo vizio diventa la sorgente di manovre indecentissime. Nel fanciullo l’atto è accompagnato da tal godimento, che egli cerca incoscientemente di riprodurlo quanto più può. Verso il decimo e il quindicesimo anno la masturbazione è più frequente.
Emilio De Marchi, in arte, era un verista, ciò che rettamente inteso vuol dire un manzoniano. Egli fu dei pochissimi fra i discendenti del grande lombardo a comprendere come non fosse un seguire il maestro l'abbandonarsi ad una morbosa mollezza di sentimenti e di stile, ma lo fosse bensì lo scrutare il vero ne' suoi più riposti avvolgimenti, per riprodurlo con un intento altamente morale.
Vien naturale su le labbra la domanda: Chi crea il personaggio? L'autore o l'attore? La risposta non può essere dubbia. E appunto perchè la creazione vien fatta dall'autore, che ha le sue belle ragioni di produrla nel tale e tal modo, l'obbligo dell'attore è unicamente di renderlo quale quegli lo ha formato. Un personaggio è simile a un individuo vivente; non può essere ridotto irriconoscibile dal nevrotico capriccio di un attore o di un'attrice. Essi si mostrano tanto più grandi, quanto meglio arrivano a riprodurlo in tutti i minimi particolari quale l'autore lo ha concepito. L'individualit
Nel silenzio della notte prega gli dei di rivelargli ciò che deve fare, e gli dei gli annunciano che, se manda quella lettera, è un uomo morto. Allora Giuliano fa a sè stesso un ragionamento che a lui pare tanto persuasivo, da riprodurlo intieramente nel manifesto agli Ateniesi. «Io penso di oppormi agli dei, e pretendo di giudicare di ciò che devo fare meglio di coloro che sanno tutto.
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