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Aggiornato: 5 maggio 2025


I Francesi arrivarono di corsa condotti dal duca di Guisa, le terre della Chiesa occupate dagli Spagnuoli furono riprese in un batter di occhio; il Papa non capiva in dalla contentezza, di benedizioni e di promesse dispensò un diluvio, ma quando il Guisa fu sul punto di entrare su quel di Napoli il duca di Montebello nipote del Papa gli condusse pochi fanti di aiuto: presero Campli e col vessillo della Chiesa ci furono commessi fati, che i Turchi non avrieno potuto peggiori; famoso va per le storie l'assedio di Civitella dove si ruppero le forze francesi e del Papa davanti la resistenza disperata dei cittadini, massime delle donne. Certa cosa ella è che se i soli soldati avessero condotto le difese, i Francesi vincevano: ma a sbaldanzire la burbanzosa prosunzione dei soldati gesti antichi di popolo non bastano, anco i moderni; le forze del popolo sempre durante il pericolo s'implorano, passato il pericolo si dispettano sempre. Questa lega incominciata con le benedizioni finì con lo scaraventare, che fece il Guisa un piatto nel capo al duca di Montebello; sopraggiunsero acquazzoni a guastare le opere francesi, sicchè il Guisa stizzito ebbe a dire: «anco Dio è diventato SpagnuoloIl duca di Alba campeggiando ributtò il nemico fuori del regno; non mancarono in cotesti tempi censori, i quali lo ripresero per non avere assalito i Francesi nella ritirata, principalmente al passo del Tronto, ma egli rispondeva: le fortune della guerra mutabili; suo intento sbrattare il regno dai Francesi, e questo avere conseguito; non doversi mai cercare miglior pane, che di grano, egli volere giocarsi Napoli con la casacca di broccato del duca di Guisa. Però non istette guari che gli assalitori diventarono assaliti: Segni pagò per Campli; francesi o spagnuoli espugnando bene saccheggiavano, stupravano, uccidevano, gli uccisi, e i rubati italiani. Il duca di Alba all'improvviso di Fabio si tramuta in Marcello, e con audacissima mossa si avventura a sorprendere notte tempo Roma; gli andava fallito il disegno se considerando uno irrequieto agitarsi di torce, e certi cavalli proprompere fuori delle porte non avesse temuto, che Romani avvertiti del pericolo mandassero pei soccorsi al Guisa accampato a Tivoli; per la quale cosa il duca di Alba non volendo essere tolto in mezzo a due fuochi rifece i passi. Gli storici affermano che il duca di Alba non si apponesse al vero, imperciocchè il Caraffa perlustrasse la citt

Dovette accrescere i tributi; abolí le accuse di maestá, ributtò i delatori; fu buon principe; guerreggiò co' batavi risollevati tra le ultime contese dell'imperio; co' giudei sollevati, a cui Tito distrusse Gerusalemme ; co' britanni e co' caledoni vinti da Agricola; ridusse o confermò a province Rodi, Samo, Licia, Tracia, Cilicia e Comagene.

Il palazzo senatorio, e i luoghi circonvicini furono ben presto deserti. La moltitudine avviossi rapida verso il palazzo del Marino, e s'ingrossò, via facendo, di tutti quelli ch'eransi riserbati per l'ultima scena. La moltitudine mal custodisce il segreto, e il grido della trama ordita contro il ministro era giunto e a lui e a' suoi congiunti ed amici. La mattina stessa del 20 d'aprile un congiunto del Prina l'avea scongiurato di cansarsi dai pericoli che lo minacciavano, e di lasciarsi condurre in una carrozza fino a Pavia, ove egli avrebbe potuto agevolmente rimanersi celato o passare in uno Stato straniero. Ributtò il Prina ostinatamente le instanze ed offerte del suo congiunto. «Perchè mai», diceva egli, l'ira del popolo dovr

Ella pendeva colle braccia tese, non sostenuta che dalla ferrea morsa delle mani d'Orsacchio che le facevano lividi i polsi; egli incombeva sovr'essa, a mezzo chinato, improntata la faccia della più ria ferocia. Stette così un poco, mentr'ella si dibatteva sotto di lui nelle convulsioni della paura, poi la ributtò villanamente, ed ella cadde come corpo morto sul suolo.

Ma il Conte a cui cotesto nome suonava delitto, e reputando eziandio le continue smanie della figlia come sforzi supremi a sottrarsi dalla imminente prigionia della Petrella, la ributtò con maniere acerbe, ed ordinò che la guardassero, e la impedissero di trascorrere dal luogo che l'era stato assegnato.

Ma ti pagherò della moneta stessa: inganni per inganni». Tentennò, divincolossi, parve voler proferire alcuna parola, ma non si udì che un rantolo nella gola; tese le mani verso le braccia di lei, quasi per trarsela al seno; indi, come preso d'insuperabile repugnanza, coll'atto medesimo la ributtò fieramente da , e senza un'occhiata, senza un motto andossene precipitoso.

Hanno mandato anche quattrini.... Gliele ributto in viso le cinquanta miserabili lire che sono ancora l

La Rosalia, che erasi data a credere di poter qualche cosa sull'animo del marito, osò interporre alcuna parola per mitigarlo almeno al suo Giroldello, ma egli avea preso tanta insolenza, che più non si poteva seco: ributtò villanamente la supplicante; poi, come d'un mezzo che più non tornava ai suoi usi, la tolse a tedio, e di voglia se ne sarebbe disfatto quando avesse potuto e celarlo agli occhi altrui, e trovare qualche appiglio onde vincere il residuo di piet

Fu il popolo che scosse il giogo spagnuolo in Napoli nel 1647 e nell'anno medesimo, capitanato da Giuseppe d'Alessio, operaio battiloro, cacciò Los Velez vicerè e tutti gli spagnuoli da Palermo e nel 1746 ributtò gli austriaci da Genova.

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