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Aggiornato: 27 giugno 2025
Un ribrezzo vago s'agitava ne' loro fianchi, sotto il pesante incubo degli ornamenti reali... L'oscurit
Non mi curo di saperlo, balbettò l'arabo ancora in preda ad una terribile commozione. Uomo o fantasma, vattene che mi fai ribrezzo, mi fai paura! Non sei adunque ancora contento di aver spezzata la felicit
Nel sembiante mostrava tale idiotaggine, da mettere ribrezzo in chiunque avesse avuto bisogno di alcun servizio da lui. Il Conte sdegnoso, guardandolo di traverso, gli diceva: Non hai inteso? A questa ora dovresti essere lontano un miglio. Non vi date fastidio, Eccellenza, chè sarebbe fiato perso.
Hanno alterchi vivissimi sulla perdita e sul guadagno; il signor Verrezzi perde sempre, a quanto si dice: Orsino guadagna, e sono sempre in lite. Tutte quelle belle signore sono ancora qui, e vi confesso che mi fanno ribrezzo quando le incontro. Sicuramente,» disse Emilia sussultando, «odo rumore, ascolta. Oibò! è il vento.
Almeno lei, diceva il Casalbara alla signora Laner, almeno lei non mi abbandoni!... Lei è buona!... A lei non fanno ribrezzo i poveri vecchi.... i poveri ammalati!... Ed Evelina come sapeva consolarlo, colla sua voce velata, lenta, dolcissima! Tutti, sa, le vogliono bene!... Tutti! E la duchessa Eleonora ha un vero culto per lei, un culto di gratitudine, di devozione, di ammirazione.... di amore.
Provava la sensazione indefinita di precipitare nell'abisso. Nel medesimo tempo quel senso acuto di vergogna e ribrezzo che l'aveva oppressa fin dal primo istante continuava a farla fremere e rabbrividire.
Rimasto solo in mezzo alla piazza, stetti qualche minuto almanaccando che cosa potesse significare quell'apparato lugubre, se in quella cassa ci fosse un cadavere, un condannato a morte, un mostro, un animale destinato al sacrifizio; e in quell'incertezza mi prese un senso di ribrezzo, che mi fece voltar le spalle e tornare a casa pieno di tristi pensieri.
Ma il fitto ribrezzo delle carni palesava la tremenda commozione dell'anima sua: le gambe le tremavano sotto, e ad ogni passo incespava per cadere.
Vattene! diss'ella con veemenza, tornando a indietreggiare. Vattene mostro, che tu mi fai paura, che mi fai ribrezzo! Il greco la guardò con occhio truce; nondimeno qualche cosa di umido gli brillò sotto le ciglia e la sua faccia si coprì di un pallore cadaverico per l'ira.
Matilde gettò un alto grido di indignazione, di ribrezzo, di orrore. Fece uno sforzo supremo e riuscì a svincolarsi dalle mani di lui; lo respinse lontano da sè, e presa da un accesso di spavento si diede a gridare: Ajuto! Ajuto! Lisa! Battista! Babbo! Emilio stava innanzi all'uscio del corridojo ad impedirle il passo.
Parola Del Giorno
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