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Aggiornato: 7 giugno 2025


Ancor non era sua bocca richiusa, quand’ una donna apparve santa e presta lunghesso me per far colei confusa. «O Virgilio, Virgilio, chi è questa?», fieramente dicea; ed el venìa con li occhi fitti pur in quella onesta. L’altra prendea, e dinanzi l’apria fendendo i drappi, e mostravami ’l ventre; quel mi svegliò col puzzo che n’uscia.

quand’ io, che meco avea di quel d’Adamo, vinto dal sonno, in su l’erba inchinai l

Ad ascoltarli er’ io del tutto fisso, quando ’l maestro mi disse: «Or pur mira, che per poco che teco non mi risso!». Quand’ io ’l senti’ a me parlar con ira, volsimi verso lui con tal vergogna, ch’ancor per la memoria mi si gira. Qual è colui che suo dannaggio sogna, che sognando desidera sognare, che quel ch’è, come non fosse, agogna,

Quand’ io da la mia riva ebbi tal posta, che solo il fiume mi facea distante, per veder meglio ai passi diedi sosta, e vidi le fiammelle andar davante, lasciando dietro a l’aere dipinto, e di tratti pennelli avean sembiante; che sopra rimanea distinto di sette liste, tutte in quei colori onde fa l’arco il Sole e Delia il cinto.

Draghignazzo anco i volle dar di piglio giuso a le gambe; onde ’l decurio loro si volse intorno intorno con mal piglio. Quand’ elli un poco rappaciati fuoro, a lui, ch’ancor mirava sua ferita, domandò ’l duca mio sanza dimoro: «Chi fu colui da cui mala partita di’ che facesti per venire a proda?». Ed ei rispuose: «Fu frate Gomita,

Un diavolo è qua dietro che n’accisma crudelmente, al taglio de la spada rimettendo ciascun di questa risma, quand’ avem volta la dolente strada; però che le ferite son richiuse prima ch’altri dinanzi li rivada. Ma tu chi se’ che ’n su lo scoglio muse, forse per indugiar d’ire a la pena ch’è giudicata in su le tue accuse?».

Ma perché Malebolge inver’ la porta del bassissimo pozzo tutta pende, lo sito di ciascuna valle porta che l’una costa surge e l’altra scende; noi pur venimmo al fine in su la punta onde l’ultima pietra si scoscende. La lena m’era del polmon munta quand’ io fui , ch’i’ non potea più oltre, anzi m’assisi ne la prima giunta.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense». Queste parole da lor ci fuor porte. Quand’ io intesi quell’ anime offense, china’ il viso, e tanto il tenni basso, fin che ’l poeta mi disse: «Che pense?».

Ognuna in giù tenea volta la faccia; da bocca il freddo, e da li occhi il cor tristo tra lor testimonianza si procaccia. Quand’ io m’ebbi dintorno alquanto visto, volsimi a’ piedi, e vidi due stretti, che ’l pel del capo avieno insieme misto. «Ditemi, voi che strignete i petti», diss’ io, «chi siete?». E quei piegaro i colli; e poi ch’ebber li visi a me eretti,

Ancor non era sua bocca richiusa, quand' una donna apparve santa e presta lunghesso me per far colei confusa. <<O Virgilio, Virgilio, chi e` questa?>>, fieramente dicea; ed el venia con li occhi fitti pur in quella onesta. L'altra prendea, e dinanzi l'apria fendendo i drappi, e mostravami 'l ventre; quel mi sveglio` col puzzo che n'uscia.

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