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Aggiornato: 22 giugno 2025
"Portami una spada di Toledo!" gridavano. "Portami una bottiglia di Xères!" "Portami una chitarra! Un cappello andaluso! Un pugnale!"
Il pugnale, la catena, l'orologio li ho presi io rispose Nello, senza turbarsi, ma l'uomo non l'ho assassinato io! Dove e come avete preso questi oggetti, se dianzi avete asserito che vi coricaste di sì buon'ora e vi addormentaste? La mente di Nello gi
E lo seguiva Attilio col presentimento di seguire un ribaldo, uno stromento d'infamia la cui meta fosse quella di rovinare la sua donna. Lo seguiva, Attilio, tastando il manico di un pugnale che teneva nascosto in seno.
Qui non si fa nulla, disse, smettendo per la prima volta il pugnale, ma riafferrandolo subito, nulla, se non si fa chiasso. Bisogna essere discussi, maltrattati, levati in alto dal bollore delle ire nemiche. Il parigino non compra quasi mai il libro spontaneamente, per un sentimento proprio di curiosit
I cittadini consegneranno tutte le loro armi offensive, dal verrettone alla lancia, dal pugnale alla spada, sotto pena di essere condannato alla gleba chiunque alcuna di queste armi nascondesse.
Costeggiò lo stagno e si inoltrò sotto le grandi vôlte verdi formate dalle palme deleb, dai tamarindi e dalle acacie gommifere, guardando a destra e a manca e con una mano sull'impugnatura del pugnale. Dieci minuti dopo, nel mentre che il sole si nascondeva dietro le foreste e che gli uccelli e le scimmie cominciavano a tacersi guadagnando i loro nidi o i loro covi, giunse su di un sentiero.
Cozzo e i suoi cinquanta assaltavano il forte di Castellamare la posizione più importante del nemico, perchè proteggeva la comunicazione della flotta col quartiere generale e lo assaltavano come i Genovesi nel 1746 i Bolognesi nel 49 e come i Bresciani assaltavano gli Austriaci dietro i loro baluardi col pugnale!....
Ed alle parole giungendo l'esempio, si avventa sopra Rolando, traendo di sotto le vesti pugnale per assassinarlo. Costui però non d
Abd-el-Kerim era caduto in ginocchio e la guardava con due occhi che mandavano fiamme. Un urlo strozzato, furioso, partito fra gli alberi, lo fece saltar in piedi. Un freddo sudore gli bagnò la fronte. Chi è la? domandò egli con voce rotta. Fathma che aveva ascoltata la confessione dell'arabo senza battere ciglio, nell'udire quell'urlo erasi voltata come una iena, col pugnale in mano.
Malediva al suo dio serpente che lo aveva abbandonato, ai romani, alla cometa, a se stesso, che non aveva messo fine alla propria sventura; che aveva avuto il pugnale e non lo aveva piantato nel proprio cuore, nè messa, così, rapida fine alla propria vita. Quella sera la cometa apparve di nuovo. Essa destò in lui una lieta speranza.
Parola Del Giorno
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