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Aggiornato: 9 giugno 2025
Nè mai per selva trapassar sì fiero Centauro in caccia rimirò Tessaglia, Come ei su rapidissimo destriero Nel polveroso pian move in battaglia; Cinto di ricca spada, in atto altiero, Fea per l'aria tremar lunga zagaglia, Coperto il busto di fregiati argenti; E gli altri in campo lo seguian non lenti.
Non erano ancora le dieci e nondimeno il piccolo stanzino angusto e polveroso che serviva di anticamera, era gi
97 Del suon del colpo fu tanto smarrito il corridor ch'Orlando avea sul dorso, che discorrendo il polveroso lito, mostrando gìa quanto era buono al corso. De la percossa il conte tramortito, non ha valor di ritenergli il morso. Segue Gradasso, e l'avria tosto giunto, poco più che Baiardo avesse punto.
Un seggiolone rococò a grandi intagli quasi dorati, con spalliera enorme e velluto cremisi spelato, esce certamente dal vecchio palazzo polveroso di un cardinale. La poltroncina accanto, in stoffa gialla, proviene di certo dalla casa elegante d'una donnina equivoca. Il tappeto, rappezzato in vari punti, non ha niente che fare coi mobili, nè coi cortinaggi, nè con la tappezzeria.
Il Corso è ancora campagnuolo sotto la collina verde; il Rione è elegante; il Corso è tutto polveroso per la via larga e assolata; il Rione è severamente pulito. Qui un palazzo Grifeo, che ha un'aria d'antico e una salda costruzione di pietra grigia e nuda.
Salii: nei lunghi corridoi poca paglia o qualche rara coperta erano letto ai feriti più avventurati; gli altri giacevano sul pavimento col capo appoggiato alla bisaccia del pane, unico guanciale. C'erano feriti dei due campi. Strinsi la mano a Mosto tutto polveroso, rotto dalla fatica e triste, congratulandomi di ritrovarlo vivo e sano. È andata bene! gli feci; narrami.
Mi cacciai in un vagone polveroso, e quando il treno si mosse, e Cordova apparve ai miei occhi per l'ultima volta, la salutai coi versi del poeta arabo, un po' troppo sensuali, se si vuole, per il gusto d'un europeo; ma, in fin dei conti, adatti all'occasione: «Addio, Cordova! Per vivere sempre fra le tue mura, vorrei far vita più lunga di Noè.
Il terzo giorno la Contessa non aveva trovato altro che una donna in prestito, per un paio d'ore alla mattina, ed era sempre in grandi angustie colla veste da camera sbrindellata; coi capelli rossi arruffati, a ciocche, fuori del fazzoletto di foulard; e le stanze e i mobili non parevano più quelli, tanto, mancando Agnese, tutto era in disordine, sudicio, polveroso.
L'altro solleva Dal polveroso suolo, ove è disteso, Il fianco infermo, e con la man stringeva Il sangue, che venìa dal fianco offeso. Risponde poi: mentre a fuggir prendeva La turba quì, n'ebbe il tumulto inteso Il signor nostro; e de le genti ancise Ch'io ricercassi la cagion, commise.
La vampa che se ne diffondeva mostrava gli utensili più necessari a preparare i cibi grossolani; la madia, una cassapanca, un par di scannelli; poi appiccati agli arpioni, alle rastrelliere, nasse, fiocine, bertovelli, lenze, e insieme vagli e sacchi d'un bianco polveroso come il vestire di quegli abitatori.
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