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Parlandovi della esposizione pittorica dell'Italia, amerei farmi intendere appuntino. Ora, per farmi intendere, debbo trovare un paragone con qualche citt

È stato che si lavora troppo per campare la vita. Ma bravo! Mio cugino, il grande artista, il faro dell'arte pittorica lombarda, si è ricordato d'un misero uffiziale giudiziario! Non è, Dio ti guardi, per una citazione? Se il cliente tuo non ti vuol pagare, d

Nella descrizione pittorica dei diversi stati d'animo plastici di una partenza, certe linee perpendicolari, ondulate e come spossate, qua e l

Questo ribollimento implica una grande emozione e quasi un delirio nell'artista, il quale per dare un vortice, deve essere un vortice di sensazioni, una forza pittorica, e non un freddo intelletto logico. Sappiatelo dunque!

Orbene: se vi leggessi non le venti righe apparentemente oscene, con le quali si domanda la condanna di Marinetti, ma le duecento, trecento e più pagine con cui si può, si deve assolutamente domandare l'assoluzione, voi sentireste come questo piacere della complicazione, dell'insistenza, questo piacere, come lo aveva un altro, Alfonso Daudet, che guardava tutto da vicino, come lo ha un altro, Giovanni Pascoli, che sente il giardino, il fiorellino, il canterino, il rosmarino, il frin-frino, finchè si fa cogliere dal Guerin Meschino... ebbene: se vi dicessi tutto questo, voi sentireste che non è la compiacenza isolata, non è il vizio, non è il desiderio di complicare l'immagine lussuriosa proprio quando si capita all'immagine lussuriosa, ma è l'evidenza pittorica, è la complicazione dello spirito, è il delirio ispirato, è la sua natura d'artista.

Rompo con forza decisiva l'atmosfera di finezze diplomatiche. Vivo successo di declamatore. La conversazione è orientata ormai sulle demolizioni utilissime compiute dal movimento futurista e sulla rivoluzione pittorica creata da noi in tutto il mondo col predominio lirico, plastico del genio nostro. Altri invitati sopravvenuti raccontano le leggendarie cazzottature del teatro Costanzi, le burrascose esposizioni futuriste a New York a S. Francisco. Un attaché a l'ambasciata Cinese spiega l'influenza decisiva del pittore Boccioni sull'arte dell'estremo oriente. Si parla molto di una grande festa che il conte Primoli dar

Nell'anno 1832 (il Camerini afferma nel 1831) troviamo l'Azeglio stabilito in propria casa con la figlia primogenita di Alessandro Manzoni, la Giulia, che ebbe per padrino il Fauriel, divenuta sua moglie, intento a dipinger quadri e a limare il Fieramosca. "Le lettere (egli scrive ne' Miei Ricordi) erano rappresentate in Milano da Alessandro Manzoni, Tommaso Grossi, Torti, Pompeo Litta, ec. Vivevano fresche memorie dell'epoca del Monti, Parini, Foscolo, Porta, Pellico, di Verri, di Beccaria; e per quanto gli eruditi od i letterati viventi menassero quella vita da , trincerata in casa ed un po' selvaggia, di chi non ama d'esser seccato, pure a volerli, e con un po' di saper fare, c'erano, e si poteano vedere, Io mi trovavo portato in mezzo a loro come genero di Alessandro Manzoni; conoscevo tutti, ma mi ero specialmente dimesticato con Tommaso Grossi, col quale ebbi stretta ed inalterata amicizia sino alla sua pur troppo precoce morte. A lui ed a Manzoni specialmente, desideravo di mostrare il mio scritto e chiedere consigli, ma di nuovo mi era presa la tremarella, non più pittorica, ma letteraria. Pure bisognava risolversi, e mi risolsi; svelai il mio segreto, implorando pazienza, consiglio e non indulgenza. Volevo la verit