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Aggiornato: 7 maggio 2025
Si c'è un omo de talento, Quanno ch'è vivo, invece de tenello Su l'artare, lo porteno ar macello, Dopo more, e je fanno er monumento. Ma quanno è vivo nu' lo fate piagne', E nun je fate inacidije er core, E lassate li sassi a le montagne. Tanto la cosa è chiara e manifesta: Che er monumento serve pe' chi more? Ma er monumento serve pe' chi resta.
Benché, se aprono l'occhio de l'intellecto, vedranno che ogni servo mio che gitta odore di sancto desiderio ed umili e continue orazioni dinanzi da me, piagne lo Spirito sancto per mezzo di lui. A questo modo parbe che volesse dire il glorioso apostolo Pavolo, quando dixe che lo Spirito sancto piagneva dinanzi a me, Padre, con gemito inenarrabile per voi.
E quel che vedi ne l'arco declivo, Guiglielmo fu, cui quella terra plora che piagne Carlo e Federigo vivo: ora conosce come s'innamora lo ciel del giusto rege, e al sembiante del suo fulgore il fa vedere ancora. Chi crederebbe giu` nel mondo errante, che Rifeo Troiano in questo tondo fosse la quinta de le luci sante?
E quel che vedi ne l’arco declivo, Guiglielmo fu, cui quella terra plora che piagne Carlo e Federigo vivo: ora conosce come s’innamora lo ciel del giusto rege, e al sembiante del suo fulgore il fa vedere ancora. Chi crederebbe giù nel mondo errante che Rifëo Troiano in questo tondo fosse la quinta de le luci sante?
E perché il desiderio non finisce mai, non si sazia in questa vita, ma quanto piú ama meno gli pare amare; e cosí exercita el desiderio sancto che è fondato in caritá, col quale desiderio l'occhio piagne.
E quel che vedi ne l'arco declivo, Guiglielmo fu, cui quella terra plora che piagne Carlo e Federigo vivo: ora conosce come s'innamora lo ciel del giusto rege, e al sembiante del suo fulgore il fa vedere ancora. Chi crederebbe giu` nel mondo errante, che Rifeo Troiano in questo tondo fosse la quinta de le luci sante?
<<Che hai che pur inver' la terra guati?>>, la guida mia incomincio` a dirmi, poco amendue da l'angel sormontati. E io: <<Con tanta sospeccion fa irmi novella visiion ch'a se' mi piega, si` ch'io non posso dal pensar partirmi>>. <<Vedesti>>, disse, <<quell'antica strega che sola sovr' a noi omai si piagne; vedesti come l'uom da lei si slega.
Ora è condocto a pianto affliggitivo d'impazienzia che disecca l'anima e ucidela tollendole la vita della grazia; e disecca e consuma el corpo, e acciecalo spiritualmente e corporalmente, e privalo d'ogni dilecto e tollegli la speranza, perché è privato di quella cosa nella quale aveva dilecto, dove aveva posto l'affecto e la speranza e la fede sua: sí che piagne.
onde la mia risposta e` con piu` cura che m'intenda colui che di la` piagne, perche' sia colpa e duol d'una misura. Non pur per ovra de le rote magne, che drizzan ciascun seme ad alcun fine secondo che le stelle son compagne, ma per larghezza di grazie divine, che si` alti vapori hanno a lor piova, che nostre viste la` non van vicine,
Vien, crudel, vieni, e vedi la pressura d’i tuoi gentili, e cura lor magagne; e vedrai Santafior com’ è oscura! Vieni a veder la tua Roma che piagne vedova e sola, e dì e notte chiama: «Cesare mio, perché non m’accompagne?». Vieni a veder la gente quanto s’ama! e se nulla di noi piet
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