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orando a l'alto Sire, in tanta guerra, che perdonasse a' suoi persecutori, con quello aspetto che pieta` diserra. Quando l'anima mia torno` di fori a le cose che son fuor di lei vere, io riconobbi i miei non falsi errori. Lo duca mio, che mi potea vedere far si` com'om che dal sonno si slega, disse: <<Che hai che non ti puoi tenere,

AMASIO. L'ostinazione ha cosí indurito il suo cuore contro voi, come avete indurito il cuor vostro contro gli altri. LIDIA. Amasia mia, voi usate contro me le mie ragioni e mi ferite con quelle armi con che ferisco altri. AMASIO. Lidia mia, fate conto che questa sia una lite di cui è giudice Amore: quella pietá, che voi chiedete ad altri, è chiesta a voi da altri; se non date, non riceverete.

Qui vive la pieta` quand'e` ben morta; chi e` piu` scellerato che colui che al giudicio divin passion comporta? Drizza la testa, drizza, e vedi a cui s'aperse a li occhi d'i Teban la terra; per ch'ei gridavan tutti: "Dove rui, Anfiarao? perche' lasci la guerra?". E non resto` di ruinare a valle fino a Minos che ciascheduno afferra.

Que' padri, dopo una lode sincera alla pietá di Gano, pe' contanti e per la sacra oblazion della cera, lo van benedicendo tutti quanti. E dicon: Tutto farem volentiera: Dio ci esaudisca, Dio ci faccia santi. Poi chiaman paratori e fornitori, perché il susseguente Iddio s'onori.

orando a l'alto Sire, in tanta guerra, che perdonasse a' suoi persecutori, con quello aspetto che pieta` diserra. Quando l'anima mia torno` di fori a le cose che son fuor di lei vere, io riconobbi i miei non falsi errori. Lo duca mio, che mi potea vedere far si` com'om che dal sonno si slega, disse: <<Che hai che non ti puoi tenere,

Quando ti ricorderai del mio pietoso caso, vengati pietá di me; non ho mancato dalla mia parte a far che Sulpizia fusse la tua.

Anusuya corre per placare l'ira dell'uomo santo e gli si getta a' piedi; ma preghiere lagrime lo muovono interamente a pietá. Però risponde: La parola mia è irrevocabile. Ma l'incantamento creato da essa andrá disciolto affatto, allorquando lo sposo mirerá l'anello posto da lui in dito alla sposa.

Vi chiedo combiato per questa, ché moro senza vedervi: se vi avessi fatto qualche dispetto, perdonatemi, ché non lo feci mai per propria volontá, ma per pietá che avea della vostra vita e per moderar le vostre passioni, quando scorgeva ch'erano in voi nel maggior colmo; e pregate Iddio per me, ché, avendo tanto patito nella vita, mi dia pace in Cielo doppo la morte». O occhi miei, voi sète di pietra, poiché parole cosí miserabili non ponno cavar da voi vivi fonti di lacrime.

E la pietá, facendo tacere per alcun momento gli odii nazionali, non negava una lagrima poetica neppure a Zayda e a Balaya, belle e sventurate amanti di principi moreschi. |Della poesia castigliana durante il secolo decimoquinto|

Dice, oltre a ciò, questa selva essere «selvaggia», come del tutto strana da ogni abitazione umana: percioché nella prigion del diavolo, nella quale noi medesimi peccando ci mettiamo, non è alcuna umanitá, pietá, clemenzia, anzi è piena di crudelitá, di bestialitá e di iniquitá.