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Però tale risoluzione gli pesava assai, non si poteva decidere, e siccome nelle più gravi sventure la speranza è l'ultima che ci abbandona, così un raggio di speranza illuminò la sua mente scomposta. Egli esaminò con uno sguardo scrutatore i due testimoni, e sembrandogli di scorgere sul loro volto la calma dell'uomo senza pensieri, si mise a ridere cordialmente.... si sedette di nuovo.... aspirò con volutt

Quel sottile velen che nel virgineo Cuore s'instilla e paradiso umore Ti sembra E poi micidïali e tetre Le miserie del mondo a te dischiude. Era la una della mattina, nel fatale 27 maggio del 60, e qualche cosa di fatale veramente pesava nell'atmosfera. Tu ne sentivi la soma e ne andavi irrequieto. Non era, come abbiam detto, l'alito appestato del Simoùn , giacchè venti non se ne sentivano.

Laonde dopo quella rottura col tenente Lamberto, nel nuovo vuoto fattosele intorno, ella si era naturalmente ristretta col vecchio maestro quasi a pagargli il grande debito di gratitudine, che le pesava sulla vita, occupandosi ora della sua.

Mentre il farmacista pesava lentamente sulla bilancia quattro oncie di magnesia, io narrai brevemente l'istoria del mio passato, esposi le terribili incertezze della mia situazione. Prima che io avessi finito di parlare, la causa era gi

Mi guardò, ansando in silenzio, con un viso sfigurato che mi fece terrore, mi si avventò al collo, mi cadde addosso. Il treno partì. Sedetti stringendomi in braccio il caro corpo tutto sussulti e spasimi, baciando la testa bionda che mi pesava sulla spalla, palpitando e ansando io stesso, ma senza comprendere ancora qual cosa terribile si compiesse, per arcano volere di Dio, in quel momento.

La lunga servitù d'Italia pesava su tutte le coscienze come una fatalit

Di tanto in tanto infatti, da qualche miglia lontano, perveniva all'orecchio del Palavicino il suono del martello d'un orologio che batteva l'ore, ma quel suono, reso muto e senza oscillazioni, anzichè rompere, accresceva la tetraggine del silenzio; di tanto in tanto dalle cascine gli perveniva qualche latrato, qualche muggito, qualche voce umana, qualche canto; ma tutto s'improntava di una tetra mestizia che gli pesava sull'animo.

La Veronica m'aveva mandato per mezzo dello zio squisiti manicaretti milanesi dei quali mi sapeva ghiotto, e così si faceva ogni giorno baldoria, e si stava a mensa lungamente. Io vedeva in mio zio non solo il più prossimo parente, il benefattore ed il padre, ma bensì il mio liberatore dall'esilio di Valtellina, che mi pesava assai e non aveva più scopo.