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Aggiornato: 2 luglio 2025
Perdonate un istante, don Francesco, gli disse: vorrei pregarvi permetteste alla duchessa di venirmi a vedere sovente. Ella verrebbe egualmente, il so, ma pure esprimo anche a voi il mio desiderio.... La vedrò tanto volentieri.... Ve la condurrò io, rispose egli. Grazie; ah! nessuno fu meco buono come donna Livia; prima di lasciarvi sento il bisogno di dirvelo, don Francesco.
Quando noi passiamo ci guardate e dite che siam pazzi tutti noi ma le pazzie nostre perdonate, perchè siam pazzi sì, ma un poco eroi. Chi siete?... Siam gli sciancati Chi siete?... Siam gli avariati, perchè abbiam fatto l'Italia, col sangue nostro e la gioventù. La mia amica mi prende il braccio e mi sussurra: Vieni, andiamo giù. Farai soffrire il povero tenente.
Cominciò la enorme bestia a dare indietro, con certi orribili singhiozzi agónici che gli empivano la bocca d’un vomito rosso; poi, di schianto, cadde su le ginocchia, soffiò nella polvere, tentò invano di risollevarsi, rotolò boccheggiante. Le trombe, con alti squilli, salutarono la vittoria dell’espada. Volentieri gli furon perdonate dal pubblico le due lame che non avevan ucciso.
Cosa volete? rispondeva una bella ragazzotta di vent'anni circa, entrando sorridente, fresca, snella, nello stanzino de' portinaj. Perdonate Martina, incominciava la Maddalena, ma venne tosto interrotta da suo marito che disse: Taci tu e lascia parlar a me che colla bella Martuccia vado sempre d'accordo. Ed alzava le mani per pizzicarle le gote.
Se perdonate voi, non perdono io; e non sopporterò certo che vi si abbia indegnamente giuocata e trattato me come uno sciocco.... Chi crede dunque che io mi sia colei? Perchè non mi vendicai prima.... Vedete che cosa si ottiene a perdonare? Egli era alteratissimo. Calmatevi, don Francesco. No, no. Ve ne prego, riflettete.... No, donna Livia, non mi tratterrebbero le catene. Ed escì a precipizio.
Perdonate! disse il giovine, inoltrandosi verso di lei. La fanciulla si volse, cortese in atto, a guardarlo, aspettando che proseguisse. E così fece egli, dopo un istante di pausa, mettendo nelle sue parole tutto il dolce che seppe. Madonna, è audacia senza pari la mia; fo male a trattenervi in tal guisa; ma siete così bella!
Fui diversi giorni in delirio; quando rinsensai, ero su una galea; mi si conduceva a Venezia.... Cercai quelle lettere, che portavo sopra di me, più non vi erano... Pazienza!... State tranquilla, le avrò perdute nella battaglia, in mare forse.... Addio dunque.... Addio. E l'ufficiale prese una mano della duchessa, e la baciò. Partite, diss'ella risolutamente. Perdonate.
Perdonate, signore, eccone l
Tale confessione l'attendeva, benchè non avesse voluto provocarla con domande. Oh voi sola mi amate, signora! Voi sola siete buona meco. Perchè non ebbi in voi maggior fiducia? Perdonate. Che dite? Vi comprendo. Ella la ringraziò, stringendole le mani.
Allora si buttò sopra di lei, piegando le ginocchia e baciandole le mani con fervore disperata... Ma anche allora la povera donna ricordò di essere madre: avea capito, indovinato, letto sul volto di Giorgio ch'egli tutto sapeva; e vincendo e dimenticando l'orribile strazio della sua vita balbettò con voce fioca e rotta: Perdonate... a Lalla!
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