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Aggiornato: 23 ottobre 2025
Loredana balzò in piedi. Perchè mi parla a questo modo? esclamò. Filippo le ha dato l'incarico di esprimere le sue idee? No, rispose Berto, stendendo una mano verso la giovane come a tranquillarla. Filippo non mi ha dato alcun incarico, glielo posso giurare! Sono pensieri miei, quelli che esprimo.
Sedesti sulla riva di un melanconico fiume, a sera, solitaria co' tuoi pensieri? Che ti dissero l'acque che passavano e passavano, l'acque che passeranno e passeranno?... O Dio! l'infinito è la desolazione!
Questi ed altri pensieri consimili chetarono lì per lì i rimorsi del nostro Damiano. Del resto, l’allegria d’un banchetto non è fatta per lasciar pensare a lungo; e molte tristezze ad una cert’ora vanno affogate nella variet
Così, dopo aver provveduto alla sua vita, provvedeva il Sangonetto alla fama, dando egli stesso una soffiatina nella tromba di questa compiacente signora. Nessuno, per altro, diè retta al nostro Tommaso, che altri pensieri occupavano la mente di Galeotto e di Giacomo Pico.
Rimase attonito; mille pensieri, mille immagini confuse gli traversarono la mente. Il triste dramma della sua vita gli lampeggiò nello sguardo, in quello sguardo così fiero da prima, e in ultimo così raumiliato. Sentì allora venir meno le forze. Con moto istintivo le mani si stesero, per aggrapparsi al catenaccio, da cui si erano un istante spiccate.
E questa domanda umile tornerebbe assai più terribile al trono di Dio, che la minaccia di Encelado, o la ribellione di Lucifero. Se tali fossero i pensieri, che tennero occupata la mente della donzella finchè stette genuflessa, io non saprei; ma certo doverono essere strazianti, però che quando si rilevò da terra come spossata lasciasse cadersi sul letto.
Li voglio! andiamo, venite a darmi tutti i vostri libri!» «I libri? E perchè non mi chiede addirittura i pensieri, il cuore, l'anima mia?
Nel libro Della Sap., l. 3. leggesi: «I pensieri cattivi separavo da Dio;» e nei Proverbii, 4, 23: «Poni ogni cura a conservare intatto il tuo cuore.»
Raggiunto dai soldati, avvinto, incatenato, sarebbe ricondotto a prigionia più dura, più disperata, si sarebbe di nuovo macerato in quegli sforzi impotenti, in quei desolanti pensieri di prima. Valeva meglio attirare sopra di sè il piombo di quelle carabine... e finirla! Fu con tale intendimento che Curzio simulò di volgere a impetuosa fuga dalla parte dell'acqua stagnante.
Questi pensieri lo tennero in aria fino alle due dopo il mezzodì. Era quella, se i lettori rammentano, l'ora del ritrovo col Bello; e il nostro Michele, per non far aspettare l'amico, s'era andato ad appostare mezz'ora prima sotto i portici del teatro Carlo Felice.
Parola Del Giorno
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