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Aggiornato: 13 giugno 2025


Ahi! nuove, pene sempre cingon l'uomo, Bench'ei talvolta in impeto giulivo Tutte calamit

Vengono in terza linea le pene corporali, consistenti in colpi di bastone che il paziente riceveva disteso boccone in terra. Tali pene, che nelle nostre contrade vennero abolite ovunque (tranne in Inghilterra per l’indisciplina militare), perchè ripugnanti alla nostra indole; non avevano invece nulla d’umiliante presso gli antichi Ebrei, poichè secondo i Rabbini lo stesso pontefice dopo d’avere ricevuta una di tali pene per la sua trasgressione di qualche legge cerimoniale, rientrava nelle sue altissime funzioni senza che la sua dignit

E tu, lingua mia frale, che giá spesso, ne l'alte sue lodi, cantando, davi a le acerbe mie pene alleggiamento ed a le fiamme lena, or quanto mai ne l'onorato nome spende tue forze; che 'l vivo lume veggiam dritto poggiar verso le stelle onde discese. FILENO. Vorrei che finissi, Crisaulo, oramai lunga predica; e mi partissi cosí gran piacere quanto tu non capisci.

Alla gioia della prima impressione succedette in lui un accasciamento profondo. Che giova al naufrago di veder la spiaggia se non ha lena per arrivarvi? Lo sforzo fatto in un momento di esaltazione l'aveva lasciato sfinito. Le sue pene, per poco sospese, s'erano rinnovate con maggiore intensit

Cioè che 'l crociato amore, il quale hanno, riluce nel corpo, mostrandolo con dispregiare se medesimi e con dilectarsi d'obrobri, sostenendo molestie e pene da qualunque lato e in qualunque modo Io le concedo. A questi cotali carissimi figliuoli la pena l'è dilecto, el dilecto l'è fadiga e ogni consolazione e dilecto che 'l mondo alcuna volta lo' volesse dare.

Meno necessario risultò il Cresti, che accettò volentieri di tornar subito lo stesso giorno a portar le notizie al Castelletto dov'erano rimaste altre anime in pene. E con il Cresti partì anche il Bersi, che da parecchi giorni non vedeva la sposina.

Di tutte queste dote s'avvantaggia l'umana creatura; e s'una manca, di sua nobilita` convien che caggia. Solo il peccato e` quel che la disfranca e falla dissimile al sommo bene, per che del lume suo poco s'imbianca; e in sua dignita` mai non rivene, se non riempie, dove colpa vota, contra mal dilettar con giuste pene.

Del decennio l'angoscia mortale Un istante, un accento avea sgombra: Dalla fossa qual reduce un'ombra, Mi stupìan terra ed uomini e ciel. Traversai valli e balze straniere, M'avvïai della patria a' bei lidi, L'Alpe ascesi, ed oh gioia! rividi La natíva penisola alfin. Al dolcissimo letto del padre Egro giunsi, ma giunsi felice: Lui rividi e la mia genitrice; Tra lor braccia mie pene avean fin!

L'ubbidir la divina e farne stima fa, dopo morte, Dio pel ciel ci elegge; chi la seconda offende, non fa bene, perché ha morte, prigione ed altre pene. Gli offensor della prima, al pentimento, trovan misericordia ed han perdono. Il re pietoso, ed anche oro ed argento, fa cambiar la seconda nel suo trono.

«Gli uomini lo direbbero tale, perocchè il delitto non compaia delitto, se non per essere perseguitato con le pene; egli però in stesso non è colpevole, ma alto...»

Parola Del Giorno

s'alceste

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