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Aggiornato: 26 giugno 2025


Non vi faccia stupore! proseguì rapidamente la contessa Matilde. Se sapeste il fatto, non vi sarebbe difficile intendere quanto poca parte ci avessi. Ero nel mio palchetto in teatro, sul finire dello spettacolo, e mi aveva preso desiderio di salire nel Ridotto a vedere le maschere.

Ciò per altro non tolse che gli stringesse amichevolmente la mano. Dopo tutto, poteva andar peggio. Se il direttore dell'Euterpe gli fosse passato da destra, non lo avrebbe distolto dalla mancina, e non si sarebbe anche molto facilmente avveduto di quella leggiadra persona che sporgeva dal suo palchetto, a così breve distanza da loro?

"Oh, vi prego d'avermi per iscusata!" sclamò con voce d'angoscia, e cominciò a raccattarli con molta sollecitudine, perchè piena dell'idea de' pesciolini dorati caduti dal globo, pensava che dovea prontamente raccoglierli e rimetterli nel palchetto de' giurati, se no sarebbero morti.

In un altro palchetto, ma della prima fila, era la bella figlia di Polissena (matre pulchra filia pulchrior), la contessa Elena Malatesti. La madre aveva la societ

Michele, fatto un saluto col chinar del capo, saluto che comprendeva tutti e non era particolare a nessuno, uscì dal palchetto, passò nel Caffè a bere un secondo bicchiere di vino caldo per istordirsi, dopo con un brougham si fece condurre al Caffè di Londra, al club, al Circo Americano, poi di nuovo al club, dove finalmente incontrò il barone di Sant'Arduino, che Michele cercava in tutti quei giri, per mandarlo a sfidare, insieme ad un altro amico, scelto d'accordo, il capitano Arditi.

va dimenticato com'egli fosse tenero del buon costume, fino a segno di volere che le ballerine portassero le brache lunghe fin sotto il ginocchio. Forse per questa sua tenerezza il nostro Solone, al cominciar del ballo, correva sempre nel palchetto della deputazione comunale, seguace in codesto della massima che certi mali molto gravi bisogna studiarli da vicino.

Eccolo dunque colla signorina Mary (ho detto signorina? orbene lasciamola andare), che faceva uno sfoggio meraviglioso di trine, di svolazzi, e d'altri fronzoli donneschi, nel suo palchetto di seconda fila. Era bella, più bella del solito in quella sera, l'inglesina di Nizza. Ho gi

Se proprio.... è per farvi piacere.... Matteo Cantasirena sbadigliò. Si avviò lentamente, più faticosamente lungo il corridoio; entrò in un palchetto che l'amministratore stesso della compagnia era corso innanzi a fargli aprire.

La contessa di cui parliamo, nata col titolo, avrebbe dovuto perderlo andando sposa ad un ricco intraprenditore di opere pubbliche; ma questi era morto, lasciando lei erede usufruttuaria. Non aveva carrozza; ma a Genova la mancanza di una carrozza non è poi molto grave. Per contro aveva un palchetto in prima fila al teatro Carlo Felice, e ci andava con una sua vecchia amica, la quale, non sapendo staccarsi dal mondo e dalle sue vanit

Andato il Lesarini a prender lingua, la contessa Elena seguitò la rassegna col Landi, e il giuoco innocente delle occhiate col De Wincsel. Ma tratto tratto guardava anche verso il palchetto della sposa Campolonghi, e quante volte puntava da quella parte il binocolo, tante vedeva lo sguardo della sconosciuta rivolto su lei. Andiamo via! diss'ella finalmente in cuor suo.

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dell’esule

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