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Aggiornato: 10 luglio 2025


Si avvicinò piano piano alla Madonna dei miracoli: le ombre della navata, l'oscurit

No, non rido soggiunse Grazia, pensosa, guardando il mare coperto di bianca spuma. Ferrante taceva, pensando. Venezia mi contrista e mi guarisce disse il bel gentiluomo, con la contrizione di un penitente, passandosi la mano sulla fronte, a scacciarne le ombre che la offuscavano.

Il Candiano non rispose parola, e guardò, come potè meglio tra quelle ombre notturne, per un pezzo il volto del Gritti, quasi tentasse penetrare nei più interni pensieri di lui, e preso da un brivido gelato diè da primo un guizzo per tutta la persona, poi a poco a poco si sentì assalito da un tremito convulso, che a grado a grado andò sempre crescendo al punto che pareva assalito da una paralisi universale.

E, maestosi ne le vesti lacere, Singhiozzi di vergogna in cor frenando, Severe e desolate ombre, tornarono A l’opre.

Più oltre i passi producemmo, e alfine I delùbri toccammo desïati: Su ciascun di essi vaghe ombre son chine D'olmi vetusti, sotto a cui posati Gi

I vecchi domestici passavano per le stanze simili ad ombre annoiate, non vi era più nulla da fare, nessuno dava più ordini. La contessa Ginevra rifugiata presso la contessa Maria non tornava con lei a casa che per aspettarvi De Nittis o il dottore e ripetere con essi le medesime cose della sera antecedente.

66 Così lo spirto mio per le belle ombre ha molti aspettato il venir vostro: che mai gelosia più non t'ingombre, o Bradamante, ch'ami Ruggier nostro. Ma tempo è ormai che de la luce io sgombre, e mi conduca al tenebroso chiostro. Qui si tacque; e a Marfisa ed alla figlia d'Amon lasciò e a Ruggier gran maraviglia.

Benedetto sia Iddio, che m'è pur lecito di veder alla libera quel volto tanto desiderato, quel petto, quel seno e quelle mani che sotto tante imagini, viluppi e ombre m'eran nascoste! Veggio pur quegli occhi vivaci.

Tal su l'altro di nembi ira sfrenossi, Che le pigre ombre e 'l gelo Fuggendo e da pugnace indole mossi I suoi fieri cultor sott'altro cielo Ruppero, e fûro al corso Tigri, e demòni al fulminar del telo. Serrate, o stolti, a l'ire orrende il morso; E più dei truci acciari Abbia su'l vostro cor punta il rimorso!

Vedi Paris, Tristano>>; e piu` di mille ombre mostrommi e nominommi a dito, ch'amor di nostra vita dipartille. Poscia ch'io ebbi il mio dottore udito nomar le donne antiche e cavalieri, pieta` mi giunse, e fui quasi smarrito. I' cominciai: <<Poeta, volontieri parlerei a quei due che 'nsieme vanno, e paion si` al vento esser leggeri>>.

Parola Del Giorno

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