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Aggiornato: 23 luglio 2025
Per studi, e per altro; mormorò il cherubino, che la sapeva lunga, anche senza aver ombra di baffi.
Il discorso di Ascanio mi aveva intronato il cervello: gli prorompeva improvviso dal cuore, ma senza ombra di empito, e diaccio così come la neve di gennaio. Io in quel momento non mi sentivo balía per ordinarlo e confutarlo, ma non mi sentivo neppure disposto a parteciparlo; mi pareva una grandine di paradossi, una eruzione di misantropia da opprimere, sì, non gi
Al rifiorir di queste Essicate memorie, io non so come, Sento che tutta l'anima s'inebria Di savia gioia e sembra che il ricordo, Ombra del ver, scenda del ver più bello. Io la serbo nel cor questa parola Ch'apre le fonti alla dolcezza e chiama Tutti gli erranti spiriti che vanno Per la luce e per l'ombra.
Dietro le mie spalle, inerpicato sulla collina, il paesello dormiva. La profonda pace della notte era intorno a me. Io solo vegliavo, inquieto, febbricitante, esaltato, passeggiando su e giù, mentre la mia ombra si allungava, si accorciava, scompariva, mentre nulla poteva calmarmi. Io aspettava lei.
Aveva visto l'ombra di suo padre passare, la curva ombra senza denti, coi capelli bianchi e lunghi, con lo sguardo attonito spalancato nel vuoto. Nicla comprese e lo toccò su una spalla. Brunello! mormorò. Ora tornando, andremo a vedere il giardino della mia villa.... Dove io sono venuto a cercarti? chiese Bruno. Ma sì; dove tu mi hai detto: «Signorina, vieni ad aiutarmi!». E chi c'è ora laggiù?
La voce di Giulia. Chiude il sonno le sue ali di velluto sulla mia anima, e sento azzurra ombra sui laghi delle mie vene. La mia voce.
Quello del pianoforte fu un grido di gioia, di trionfo: la luna aveva annullata l'ultima linea di ombra sulla terrazza, e la pace profonda di quella notte di agosto si era trasfusa nel cuore dei giovani.
Dalla soglia della sua cameretta appariva tutte le mattine soave come un'ombra, avendo di una bianca ombra tutte le sfumature e la calma misteriosa. Accudiva alle leggiere faccende domestiche e sedeva poi accanto al buon padre, sì che apparentemente sembrava che nulla fosse mutato in lei; ma l'angelico e quasi costante sorriso era scomparso dalle sue labbra.
E quell’ ombra gentil per cui si noma Pietola più che villa mantoana, del mio carcar diposta avea la soma; per ch’io, che la ragione aperta e piana sovra le mie quistioni avea ricolta, stava com’ om che sonnolento vana. Ma questa sonnolenza mi fu tolta subitamente da gente che dopo le nostre spalle a noi era gi
In quel senno che sembra follia, Ed è stimolo a somme virtudi, Che qual ombra fugò idolatria, Che fra tutti i nemici preval! Confidite: ego vici mundum!
Parola Del Giorno
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