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Per buona fortuna dei lettori la elegante damina ex-cuoca, avendo veduto dentro uno specchio la figura terribile di Bruto dare uno sguardo truce al francesino, non seguitò l'elenco lunghissimo dei signori che avevanla guidata al ballo, e lasciò di numerare le dame alle quali avrebbe potuto esso signor francese offrire il braccio per la danza, poichè altrimenti non basterebbe questo capitolo a numerarle; ed infatti quella scelta societ

Ed anco, nel numerare le monete a lire, soldi e denari, conosceranno il giusto peso dell'oro e dell'argento ch'avranno ricevuto.

Ogni tanto si fermava, per numerare anch’egli, ad alta voce, i minuti ed i secondi dell’agonìa:

Erano i Mollak nei campi dei Saraceni quello che sono nei nostri i cappellani militari, se non che avevano alcuni attributi più cospicui, come essere consultati negli affari civili, sedere secondi dopo gli Amiri nelle assemblee militari, avere reputazione di sapienti, e molti altri che troppo vi vorrebbe a numerare.

Civili e popolani, palermitani e regnicoli, attraversando i frondosi oleandri che tutta la chiudono in giro, entrano a frotte spargendosi alcuni a sentire la musica, liberalmente legata dal Principe Moncada, altri a numerare i cinquanta busti donati dal Presidente Paternò, o a contemplare la fontana del centro con l’orologio a sole e le vicine edicole di mons.

Violetta era tuttora in viaggio verso il nord, mentre Alfredo ritornava a casa, verso il sud. A numerare i polli suoi, tratto tratto, giova in massima alla solerte massaia. Così abbiamo fatto anche noi, senza l'interesse delle uova.

Guardiamoci dagli eccessi. Perchè la Confederazione Italiana fu adoprata a palliare una pace non accetta, e a scusarla forse nella coscienza di chi cercava conforti a stesso più che ad altrui, per questo taluni parvero rigettare tutta sorte confederazioni, e si rifecero con rettorica incauta dal numerare gl'inconvenienti delle confederazioni che vivono, senza badare ai vantaggi. Laddove non si può di punto in bianco cogliere la perfetta unit

Milano. Mercoledì, 21 novembre 1877. Sono da pochi giorni arrivato dalla campagna: ed ho il mio studiolo freddo, polveroso, abbandonato, tristo e perciò sto a disagio al tavolo. Coll'anima stanca, col cuore senza fede, coll'ingegno assopito, con grandi dolori ma senza lutti officiali al cappello bisognoso di vita, di vita, di vita, freddo a numerare le mie illusioni cadute, freddissimo a pensare al futuro, ti mando un bacio. Aggradiscilo come bacio di fratello. Pensa che mi sento il cuore gonfio d'un'arcana bont