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Aggiornato: 22 giugno 2025


Era scivolata dunque la piccina con quell'aria di madonnina infilzata! ma bravo! Però si ignorava chi fosse stato a fare il tiro: si nominava Mico, il vetturino, un bel pezzo di giovanotto.... Ecco perchè i Salines se n'erano andati in campagna due mesi prima del solito! Via farebbero bene ora a turarsi la bocca, non dir più corna degli altri, come solevano.

Un corpo legislativo nato da siffatta origine non doveva conseguentemente esser padrone in casa propria. L'imperatore nominava i presidenti e i questori; e siccome notoriamente in Francia anche il presidente del tribunale si crede in dovere di militare in un partito, i presidenti del parlamento imperiale esercitavano un «terrorismo» sfacciato contro i loro avversari politici. Un tratto magistrale del dispotismo democratico era anche l'alta indennit

Quando ad un orologio vicino scoccaron le otto ore di notte, il Gritti vide uscire gente dal palazzo Malipieri, e vi si accostò per guardare. L'andare ed il venire delle gondole, delle quali un servo che se ne stava sulla porta di palazzo, nominava il padrone; la processione continua di matrone, di fanciulle bellissime; il rumore, il frastuono, il cicaleccio di tante voci divertirono i pensieri del Gritti, che per qualche tempo, ravvolto nel suo mantello per non farsi riconoscere, non sentì la noia del dovere aspettare. Finalmente, quando gi

Nulladimeno, a Natale, capitò al Frascolini il diploma che lo nominava Cavaliere della Corona d'Italia, e quel diploma gli fu annunziato da una lettera molto gentile e obbligante del duca d'Eleda.

Dove facendo del savio e dell'importante, andava spacciando avere in tal impresa a sostegno il cardinale Borromeo, amico, diceva egli, e parente suo; favorirlo nella valle grandi personaggi, e li nominava un per uno.

Marta, che era allora una fanciullina, non aveva visto altro. Conobbe più tardi esser quella una compagna di collegio di sua madre, che aveva avuto grandi sventure ed amori tragici, di cui il mondo sparlava e che sua madre non nominava mai senza volgere gli occhi al cielo e dire: Poveretta!

C'erano due partiti. Gli uni tenevano per Tita Oliva, gli altri, meno numerosi, per quel Nane Sandretti detto Bisatto ch'entrava in regata per la prima volta. Tita, come sappiamo, era il gondoliere di casa Bollati, e quando lo si nominava, tutti gli occhi si alzavano verso la finestra a cui era affacciata la ragazza Rialdi.

Da una parte si attribuiva al presidente una incalcolabile potenza morale, dall'altra il suo potere veniva sospettosamente circondato da limiti legali, che per un uomo onesto erano superflui, per un uomo senza coscienza erano vani. Il presidente era il capo supremo dell'esercito, nominava tutti gli ufficiali, ma gli era inibito di vestire l'uniforme e di comandare personalmente il minimo reparto di truppa: il che era un'offesa grossolana a tutte le consuetudini e alle idee tradizionali dell'esercito francese. Gli era assegnato un appannaggio, troppo alto per la virtù di un repubblicano, ma miseramente gretto per le pretese, che la Francia era abituata da secoli a esigere dal capo dello stato: il povero diavolo, che invidiava ai deputati la loro paga giornaliera, rimpiangeva malvolentieri i tempi dei re. Il presidente aveva la facolt

Egli s’inginocchiava in mezzo al ponte, tendeva le braccia verso il cielo, faceva i voti con un gesto solenne, nominava il padre, la madre, la moglie, i figliuoli. D’in torno, i compagni si facevano il segno della croce, gravemente, ad ogni invocazione. Ferrante La Selvi, che sentì giungere un gran colpo di vento, gridò con la voce rauca un comando, in mezzo al romorío del mare.

Egli tornava spesso su l'argomento; nominava spesso Raimondo; augurava che il nascituro incarnasse l'ideal tipo umano da lui meditato, l'Esemplare. Non sapeva che ognuna delle sue parole era per me una fitta e rendeva più acre il mio odio e più violenta la mia disperazione.

Parola Del Giorno

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