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Aggiornato: 4 giugno 2025


al ritmo lento del grave Oceano udì 'l nocchiero e novellar di Fate, mentre, ardito nel cuor più non umano, sorgeva il desiderio d'insperate ebriet

Alla quale i patti di Villafranca fecero succedere inaspettata bonaccia; simile a quelle che invidiano il porto sperato ai naviganti stanchi, i quali, sentendo le correnti marine ritrarli nell'alto, imprecano al nocchiero, che, per freddamente audace che sia, impensierisce.

Manlio, il nocchiero della Contessa, che tale si stimava, avendola servita in ogni circostanza e sin da bambina, aveala prevenuta della tempesta e del pericolo, ma siccome è solito negli uomini coraggiosi di ripugnare nel mostrar paura, così il valoroso nauta mordevasi le labbra, ma non ardiva più consigliare la distratta signora.

. . . . O Mantovan! io son Sordello Della tua terra, e l'un e l'altro abbracciava. Ahi! serva Italia di dolor ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello!

100 Passa il nocchiero, al suo viaggio intento, e Cipro e Rodi, e giù per l'onda egea da vede fuggire isole cento col periglioso capo di Malea; e con propizio ed immutabil vento asconder vede la greca Morea; volta Sicilia, e per lo mar Tirreno costeggia de l'Italia il lito ameno: 101 e sopra Luna ultimamente sorse, dove lasciato avea la sua famiglia.

Pur nel risco mortal volse la mente A l'alta aita del celeste regno, E MAURIZIO appellò, come possente A ricovrarlo dal periglio indegno; O gran MAURIZIO, le mie membra spente Dunque fian schermo del marin disdegno? tra piaghe d'onor, qual cavaliero, Ma mi morrò, come vulgar nocchiero? Vaglia teco mia , vagliano i voti, Ch'a tua somma bontate i miei sacraro.

La fantesca, amante della sua signora, non l'aveva veduta agitata giammai; e quando il nocchiero disse alla padrona «Guardi, signora, che noi presto avremo una tempesta», la ragazza in atto supplichevole la guardò, senza ardire di articolar una parola, con tanta eloquenza negli occhi da impietosire uno scarafaggio.

Da poppa stava il celestial nocchiero, tal che faria beato pur descripto; e più di cento spirti entro sediero. ‘In exitu Isräel de Aegypto’ cantavan tutti insieme ad una voce con quanto di quel salmo è poscia scripto. Poi fece il segno lor di santa croce; ond’ ei si gittar tutti in su la piaggia: ed el sen , come venne, veloce.

Io non venni mai in Calabria. Voi viaggiaste? Dopo undici anni di galera, nel cinquantanove viaggiai a spese di Ferdinando II verso l'America. S'era in sessanta, e giudicammo miglior consiglio indurre il nocchiero a sbarcarci nella Gran Bretagna. Mi chiamo Gerace e nacqui calabrese. Ecco! vi conobbi a Londra.

Se improvvisa Su lui s'asside la fatal bonaccia, Ne dispera il nocchiero, e gela e trema, Che invan raggiunge coll'ansio desìo Le patrie sponde, i pargoletti figli, E della sposa l'iterato amplesso.

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