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Aggiornato: 16 giugno 2025
E da quel giorno volse tutta la sua attenzione su di lui, ma non vide nulla; Nenni sembrava non avanzare punto nella simpatia e nella dimestichezza con Gioconda; sembrava anche non impensierirsene e non tentare niente per ottener da lei qualche piccolo privilegio, qualche leggero vantaggio sugli altri. Ariberto vide invece che avanzava molto Vittorina verso Folco.
Nenni Forcioli non ballava, epperò non supplicava mai; stava egli pure a guardar gli altri, placido e curioso. Tutto ciò mise una punta nel cuore di Folco. Non gi
Ariberto si piegò subito a baciarle la mano, in atto umile; tuttavia pensò ch'ella non era sincera e che fingeva benissimo.... Ma in quel punto sulla soglia del Grande Albergo comparve la figura asciutta e svelta di Nenni Forcioli. Ahi! mormorò Ariberto.
Ariberto se ne andò prima degli altri. Egli pensava che Nenni, quella canaglia abituata alle scaltrezze della scuderia, poteva anche avere inventato l'appuntamento per dar risalto alla premura di sbarazzarsene e di giungere in tempo da Gioconda. È il padrone! disse Ariberto a sè medesimo. Furbo e ostinato.
Aveva notato che la contessa, impassibile con tutti, sembrava un poco nervosa quando Nenni tardava. Una sera, durante un ricevimento, nell'attraversare la serra, Ariberto aveva veduto la contessa passare in fretta: seduto sopra un divano di vimini era Nenni Forcioli; e la contessa gli aveva dato la mano a baciare.
Alcuni celebri bellimbusti le stavano intorno, animati dal cieco istinto malvagio di distruggere quella virtù, di calpestare qualche cosa di sacro. Gioconda era imperturbabile. Tra gli assidui contava i vecchi amici e li prediligeva: Celso e Vittorina Ornavati, Ariberto Puppi, Nenni Forcioli.
Nenni non faceva la corte nè a Gioconda nè a Vittorina: aveva per l'una e per l'altra nulla più che la premurosa cortesia del gentiluomo verso la donna; mai non gli usciva dalle labbra un complimento, mai non pareva accorgersi nè della bellezza e dell'eleganza di Gioconda, nè della grazia e della civetteria di Vittorina.
In quei trattenimenti, la contessa e Nenni non avevano occasione di star molto insieme; tutt'al più giuocavano a bridge allo stesso tavolino. Ma nessuna festa finiva senza che il Forcioli trovasse maniera di parlare a Gioconda brevemente, con frasi rotte, con emozione; e quantunque Gioconda non rispondesse, si allontanava sempre un poco pallida e turbata. Uhm! andava dicendo Ariberto a sè stesso.
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