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Aggiornato: 14 luglio 2025
Un servo entrò nella stanza, e disse alla principessa, che una donna si era presentata come una forsennata al palazzo, gridando di volere ad ogni costo parlare colla signora, e che essendole stato negato l'ingresso, era andata fuori di sè, tanto che i servi non poterono più trattenerla. Infatti quella donna giunse quasi subito sulla soglia del salotto.
FORCA. Dubito che v'abbia negato questo per farsi qualche altra somma di maggior importanza: però state in cervello, perché è un gran baro, vostro nimico, del figlio e mio; e dubito che non ve l'abbi attaccata giá; e faccia Dio che il mio dubitar sia vano! FILIGENIO. Ma a vostro dispetto io ho ricoverati i miei cento ducati e scacciata la puttana di casa. FORCA. Che cento scudi? che puttana?
Il povero Gino ebbe un tremito nervoso, e gli si offuscò la vista, all'udire quel nome. Ma vide allora, come in una nube, la lettera del suo grande amico Emilio Landi, in cui era magnificata, levata a cielo, la bellezza della giovane Baldovini. Come? balbettò egli. Una bambina!... Ha diciott'anni; ribattè il conte Jacopo. Lo so da suo padre, e non me lo ha negato sua madre.
Orsola e Pietro esclamai quasi ferita da quella punta di ironia che sembrava colpire queste mie vecchie affezioni sono certamente le migliori persone che io conosca. Ve l'ho forse negato? Piacciavi rammentare che sono stato precisamente io a caricarli di tutta quella corona di virtù, è vero o no? E allora?
Tajani che nella seduta della Camera dei deputati degli 11 giugno 1875 constatava che dal 1860 al 1866 il governo fu ora fiacco, ora violento; che corresse la fiacchezza colla violenza, per ritornare sempre alla violenza; che si offese la Sicilia adoperandovi i modi peggiori e negandole sempre la giustizia; e che ciò che le fu dato, se si guarda a ciò che le fu negato assume le proporzioni dell'ironia.»
Non intendo pagarvi un segreto: non voglio crediate che io vi abbia negato quella piccola somma.... come voi la chiamate.... per sordidezza.... Rispondetemi.... Dirò a V. E. tutta la verit
Oh quanti alle miserie del meschino negato avean due scudi poco pria, d'impuntuale il povero Angelino accusando e di poca economia! Venuti or sono a dirgli: Io mi t'inchino: sento un piacer che, per l'anima mia, sono per impazzare: giá tu sai, quanto ben t'ho voluto sempremai.
E, fra le lunghe prediche di parroci o curati, Fra le sevizie orribili di chi li ha dissanguati Per sprecar in un'ora quanto ha negato loro Pel lavoro d'un anno; fra la sete dell'oro E la fame, gli errori e lo spregio, i meschini. Gli arcadici pastori, son ladri ed assassini!
Scrive Turpin che in questa sua fatica avea detta una cosa bella assai, cioè che Cristo nella storia antica a Pietro disse: Tu mi negherai; e che Pietro risposto avea: Né mica; ciò che dite, maestro, non fia mai; ma che Pietro alla fin l'avea negato, siccome Cristo avea pronosticato. E sapete perché gridava il frate Pietro avea detto il falso, e il vero Cristo?
Dopo cena, partito il cugino, fatto un po’ l’amore a bassa voce colla fidanzata, Guglielmo dava la buona notte alle donne accusando un sonno da non si reggere. Le donne sapevano bene che andava a lavorare di nuovo, anzi una volta Teresa aveva osato qualche mezza parola in proposito; ma il Rhedy aveva negato come uno sfacciato e Teresa non aveva aggiunto verbo.
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