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Aggiornato: 1 giugno 2025
Ora apparecchiandosi la quarta e grande crociata, promossa dall'operoso Innocenzo III, i crociati fecer patto con Venezia d'un grande armamento navale per il passaggio. Il papa non voleva; ma i crociati per aviditá, i veneziani per aviditá e vendetta accettan l'impresa.
Comunque fosse di ciò, e per tempo cattivo che volesse fare, il signor di Vaussana non andava mai alla Balma se non per la strada del bosco. E la mattina di quella domenica, un po' prima dell'usato, egli rifaceva la strada consueta, per portare al generale un fascicolo della Rivista marittima, di cui gli aveva parlato la sera innanzi, accennando a certi esperimenti di artiglieria navale.
Una cosa era necessaria, perchè niente di simile accadesse a Cristoforo Colombo: che tra la sua piccola squadra navale e le famose colonne d’Ercole corressero leghe marine a parecchie centinaia. Ma come sperare che quei marinai, costretti a navigare per forza, si adattassero a fare, senza un tentativo di ribellione, parecchie centinaia di leghe? E se la ribellione ci fosse stata, e se le navi avessero dovuto dar volta, che vergogna per lui! quale impossibilit
Con queste due commissioni veniva incaricato lo Zeno di andare in Persia, per la via di Cipro e di Caramania, insieme al legato Mirath, e di mostrare a quel re il contento della repubblica per la sua potenza, e la perfetta sua disposizione di concorrere coll'armata navale in pieno accordo e lega con lui. Doveva pure lo Zeno giustificare le incamminate trattative di pace, accolte dietro domanda del Turco e in mancanza di ogni notizia dalla Persia, ma con lieto animo opportunamente a tempo reiette. Gli fu ordinato di portar seco un dono di panni d'oro da presentarsi ad Uzunhasan, e di visitare la regina, nonchè il signore di Caramania ed il re di Georgia. Finalmente egli ebbe incarico di rilevare e descrivere tutte quelle minute informazioni che potesse avere: della potenza del re di Persia, della sua et
MACCHIAVELLO. Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino per ammazzare Oliverotto da Fermo, Vitellozzo Viletto, il signor Gianpagolo, e il Duca di Gravina Orsini. «Nel seccare, e dare la via al lago Fucino fece prima fare una battaglia navale.
Ma le imprese dell'Emo rappresentarono il canto del cigno della morente grandezza militare e navale dei Veneziani. Morto questi, il 1° marzo 1792, l'artiglieria veneta ripiombò nella sua rovina.
Sulla sera venne dai banditori del Castellano promulgato l'avviso che il domane sarebbonsi celebrate sacre pompe in rendimento di grazie ai Santi protettori e ad invocazione dell'eterna pace agli estinti in battaglia, e che il terzo giorno si sarebbero fatti giuochi e pubblici conviti per festeggiare sì la navale che le altre riportate vittorie.
Non ebbi occasione di rivedere la signorina Mary che qualche giorno dopo, quando con lei e con suo fratello andammo a Boston per assistere alla inaugurazione dell'Esposizione. Si va da New-York a Boston in una notte, coi vapori della Fall River Line, che sono capolavori di eleganza e di arte navale.
Da Rocca Petrella guardando a oriente vedi le acque del lago Fucino: esse dormono adesso simili a quelle del mare morto. Un giorno furono piene di stridi feroci, di aneliti, e di stragi. Claudio, sazio delle morti del circo, qui volle letiziare i suoi occhi con lo spettacolo di una battaglia navale, e trovò tremila uomini, o piuttosto belve con la faccia umana, che consentirono a trucidare, e ad essere trucidati pel piacere dello Imperatore; nè gi
20 Da tutti i canti risforzar l'assalto fe' il conte Orlando e da mare e da terra. Sansonetto ch'avea l'armata in alto, entrò nel porto e s'accostò alla terra; e con frombe e con archi facea d'alto, e con vari tormenti estrema guerra; e facea insieme espedir lance e scale, ogni apparecchio e munizion navale.
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