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Aggiornato: 17 giugno 2025
Il nano lo percorse rapidamente coll'occhio, e parve disarmato. Intorno a questa mensa riprese lo strano personaggio volgendo la parola al Virey con intonazione più mite vi hanno ottocento suore disposte a prestarvi i loro servizi; non sareste voi abbastanza cortese per riferire la vostra scelta sovra una di quelle?
Un orribile uomo! disse il Levita, guardando verso la cancellata del giardino. Ebbene... quel terribile nano... quel mostro... in un momento di esaltazione amorosa... mi avrebbe promesso... Vi avrebbe promesso?... Di restituirmi la mia creatura a patto che io infranga i miei voti, a patto ch'io mi sacrifichi a lui per tutto il resto de' miei giorni.
Sorella di amore! ringhiò il nano che stava ad attenderli oltre il cancello i termini della estradizione sono spirati vorrete voi permettere, o bella fra le belle, che io vi riconduca all'ovile nella mia gondola?...
Così parlando, la donna guardava il nano fissamente, colla espressione supplichevole e mesta del delinquente che chiede grazia all'arbitro de' suoi giorni. E vedendo che quegli non accennava ad arrendersi, la trepida donna rivolse la parola all'uomo che le dava di braccio, invitandolo a mostrare il mandato di estradizione di cui era munito. Il Virey non esitò un istante a porgere il foglio.
Sotto la elegante sopraveste del nano si indovinavano un torace di granito, due braccia di acciaio e una muscolatura da atleta. Il Virey, dopo aver contemplato in silenzio i singoli tratti di quel fenomeno vivente, prese animo a parlargli: Potete voi affermare dei diritti legali sulla suora che io intendo esportare per opera di carit
Quando e perchè il grande Imperatore sia andato a stare in quella capanna, è noto a tutti. Dopo aver vinto i Tartari e i Turchi, ed essere entrato trionfalmente in Mosca, il giovane czar volle fare un viaggio nei principali Stati d'Europa per studiare le arti e le industrie. Accompagnato da tre ambasciatori, quattro segretarii, dodici gentiluomini, cinquanta guardie ed un nano, partì nell'aprile del 1697 dai suoi Stati, attraversò la Livonia, passò per la Prussia brandeburghese, per la Pomerania, per Berlino, la Vestfalia, e arrivò ad Amsterdam, quindici giorni prima del suo seguito. In questa citt
Spiccate il capo al Mosè di Michelangelo e ponetelo sulle spalle di un nano, voi avrete una immagine approssimativa dello strano personaggio. I suoi grandi occhi bovini, coronati da grandi sopracciglia e iniettati di sangue, rivelavano una straordinaria potenza di percezione. L'espressione del suo sguardo era tetra, non sinistra.
Quindi mirando vide in strana lutta ch'un nano aviticchiato era con quella: ed era quel piccin stato sì dotto, che la regina avea messa di sotto. 36 E de la moglie sua, che così spesso più d'ogn'altra biasmava, ricordosse, perché 'l ragazzo s'avea tolto appresso: ed or gli parve che escusabil fosse.
Dunque Amor sempre rio non si ritrova: se spesso nuoce, anco talvolta giova. 3 Or l'uno e l'altro cavallier pagano, che tutti ha differiti i suoi litigi, va, per salvar l'esercito africano, con la donna gentil verso Parigi; e va con essi ancora il piccol nano che seguitò del Tartaro i vestigi, fin che con lui condotto a fronte a fronte avea quivi il geloso Rodomonte.
35 Come la tigre, poi ch'invan discende nel voto albergo, e per tutto s'aggira, e i cari figli all'ultimo comprende essergli tolti, avampa di tant'ira, a tanta rabbia, a tal furor s'estende, che né a monte né a rio né a notte mira; né lunga via, né grandine raffrena l'odio che dietro al predator la mena: 36 così furendo il Saracin bizzarro si volge al nano, e dice: Or l
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