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Aggiornato: 17 giugno 2025
Cotai parole, e altre sospirando e lagrimando, il doloroso Mopso spargeva a l'aura; e io che senza scorta lasciata avea la greggia e tuttavia sentia montando il sol montar il caldo, lui lasciai pur dolersi: il dolce canto fra me stesso membrando, e 'l petto pieno non di minor piet
Misero Mopso! O patria, o patria cara; o grande Antiniano, o bel Sermino, o vago Formione, o scoglio amato quando sar
Pianta eterna vivi: e i nomi nostri eternamente serva. Mopso, solo.
Che doglia, che tormento, alma mia cara, credi che sia l'amar chi te non prezza? O tolga Dio, ch'in così amaro stato i' ti vegga giammai; Tirrenia intendi: non voler contra te l'ira de' Dei mover sì leggiermente: ama chi t'ama. Ama il tuo Mopso, il quale lode immortali va cantando di te mattina e sera; e va segnando intorno i sassi e i tronchi del nome tuo per farti eterna e chiara.
O Musa, o Diva: o mia Musa, o mia Diva, il tuo buon Mopso, il tuo devoto il tuo costante Mopso, il tuo sincero il tuo verace amante, il tuo fedel pastor il tuo poeta, vive egli, o Diva, caro e solo albergo de la sua vita? Ei vive, s'in te vive la memoria di lui, s'a l'alma sua dal petto amato non hai dato il bando.
La debil pianta, mia da sè non dura, e se prende crescendo alcun vigore, nutrita è dal fecondo vostro umore, che tal frutto non vien d'altra coltura. Ma se di quella vostra le semente sempre mi trovo al petto, nè più spero sentir d'essa giammai cosa più degna, scorgete adunque col giudicio interno che tutte l'altre voghe in me son spente, e vive quel ch'amor di voi m'insegna. Mopso, solo.
Ama 'l tuo Mopso, il qual e giorno e notte, o vegghi, o dorma, di te pensa e sogna: te rimira, te cerca e te disia. Braman le pecchie gli odorati fiori: le molli gregge i rugiadosi paschi; brama 'l cervo assetato i chiari fonti; e te, Tirrenia, l'infiammato Mopso.
Misero Mopso, e sar
FEDEL mio, se 'l mio Mopso men fedele fosse in amor, i' vi so dir per vero che fora la sua vita men dolente; ma suo costante amor sua ferma fede di vento di dolor, d'amaro umore gli tien ognor il petto e gli occhi pregni; e voi il sapete pur, ch'alcuna volta gli occhi affissate in lui tutto pietoso.
Oh de la mente mia lucido specchio, alma gentil fra le belle alme bella, in cui fiso mirando d'ora in ora, si fan dentr'al mio cor novi concetti, da partorir scrivendo in nove carte; lietamente ricevi il novo frutto, che prodotto ha 'l germoglìo del tuo seme; e mentre io fo sonar la mia zampogna al furor del tuo Mopso porgi orecchie, e nel furor di Mopso al furor mio.
Parola Del Giorno
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