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Aggiornato: 14 giugno 2025


Non pose fine al favellar, che sorto Scorse l'uom spento e 'n guisa tal s'offerse, Che sembrava a mirar tra vivo e morto Di fatto colore ei si coperse; Era sanguigno i crin, lo sguardo torto, La fronte oscura; e le labbra aperse Che, qual fischio per l'aria udir si suole, Ferian l'orecchie altrui le sue parole.

Come una volta ancor vorrei poggiarmi alle tue sbarre, e riaver quel vento in faccia; e mirar nuvole d’argento specchiate in acqua, e d’esse sazïarmi.

Così ragiona, e ver lui move il passo; Ma Folco al gran campion più s'avvicina, E giocondo a mirar, col capo basso Il ginocchio piegando umil s'inchina; Dice poscia: è ragion, che 'l corpo lasso Ti ristori, o Signor, grazia divina, Poi che per Dio travagliarlo godi; Or l'eterna bont

Bisogna mirar dritto e tirar tutti insieme al disopra dei terrapieni di quella nuvola, su quelle immense macchie bianche che coprono qua e l

CAPITANO. Ecco che la tua mala sorte pur me ti ha menato dinanzi! CAPITANO. E stimo che nel vedermi calará la barretta su gli occhi, e allo sventolar del pennacchio tu debba conoscere che il cervello mi frulla sotto. Che vòi tu da me che mi stai cosí mirando? CAPITANO. E tu perché stai mirando me? ERASTO. Che mi curo io di mirar un tuo pari?

23 Questa condizion contiene il bando: chi la figlia d'Amon per moglie vuole, star con lei debba a paragon del brando da l'apparire al tramontar del sole; e fin a questo termine durando, e non sia vinto, senz'altre parole la donna da lui vinta esser s'intenda, possa ella negar che non lo prenda; 24 e che l'eletta ella de l'arme dona, senza mirar chi sia di lor, che chiede.

CINTIA. Gli occhi vostri non devrebbono mai veder altro che voi stesso, perché non ponno mirar cosa piú bella di loro; e però devreste sempre tener dinanzi un specchio. ERASTO. Voi sète il mio specchio, ché mirando voi vedo tutto quel bello che posso veder qui in terra; e se pur vedete in me cosa che vi piaccia, vien dal reflesso della vostra bellezza. Ma lasciamo le cerimonie.

NEPITA. Io vorrei piú tosto esser straccata da mille uomini, che esser tócca da un sol dente di lupo. SANTINA. S'egli ha rotto le leggi del matrimonio, non l'ho rotte io le romperò finché viva. Egli lo meritarebbe certo; ma io vo' mirar me non lui. Una donna deve far conto del suo onore.

Vedëa Brïareo fitto dal telo celestïal giacer, da l’altra parte, grave a la terra per lo mortal gelo. Vedea Timbreo, vedea Pallade e Marte, armati ancora, intorno al padre loro, mirar le membra d’i Giganti sparte. Vedea Nembròt a piè del gran lavoro quasi smarrito, e riguardar le genti che ’n Senna

Medicato l'Eroe, prende commiato, Ed a lui prima, a gli altri poi s'inchina; Indi il buon Folco al cavalier piagato, Tutto lieto a mirar, si ravvicina, E dice: al nostro miserabil stato, Signor, col braccio tuo forza divina Termine ha posto, onde ci colma il petto Un gi

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