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Soltanto tratto tratto si mandavano una parola al volo, si guardavano da lontano, ed erano sempre quelle occhiate profonde, intime, amorose che suscitavano una tempesta nel cuore di tutti e due. Mentre mangiavano seduti in un prato, Fausto udì la Contessa discorrere col giovine milanese di una sua idea paradossale di andare in Terra Santa colla societ

Tanto bastò, e fu sin troppo, perchè il dabben popolo milanese dimenticasse quel sangue, anzi corresse a vedere quell'atto di giustizia del suo generoso signore; il popolo, tanto somigliante ai fanciulli, che da ogni cosa traggono motivo di festa, che contemplano giocondi lo strato disteso sulla bara del padre, e dicono oh bello alle molte candele accese ai funerali della madre loro.

XIII. Idee del signor Sismondi sul poema di Dante. Nel numero 37 del Conciliatore, 7 gennaio 1819. Ristampato dal Cusani. XV. Lettera ad una signora milanese gentile , nobile no. Nel numero 47 del Conciliatore, 11 febbraio 1819. Ristampato dal Cusani. XVI. Sulla «Sacontala» ossia «L'anello fatale», dramma indiano di Calidasa. Nei numeri 53 e 55 del Conciliatore, 4 e 11 marzo 1819.

Il Vharè era a Nizza a passare l'inverno e a giocare; in quei giorni egli aveva avuto un duello molto grave, finito colla peggio del suo avversario, e, in proposito, si faceva il nome di una notissima signora milanese.

Appoggiato colla schiena alla cancellata dell'orchestra dominava dal suo posto la scena, la platea e tre quarti dei palchetti, dove brillano gli astri più luminosi della bellezza milanese, e di qua durante le battute d'aspetto, i suoi grandi occhi azzurri e sentimentali giravano come due cannocchiali.

La modesta damigella voleva strombettare il proposito, parlare alla madre del principe, riempirne Roma e le quattro parti del mondo come diceva papa Gregorio che s'intendeva più di trippe alla milanese che di geografia. Prima di spingere le cose fin , il principe chiese un colloquio ad Aurora onde comunicarle i suoi pensieri. Il colloquio ebbe luogo. Fu corto.

Il pubblico milanese, edotto di questi dettagli risguardanti la vita intima dell'autore, divenne implacabile più dello stesso Torresani. La rappresentazione della Giovanna d'Arco fu per il gi

Pareva che tutta la popolazione milanese si fosse raccolta l

Nel qual giorno, non ci fu milanese, che appartenesse ad un'arte, il quale potesse attendere pacatamente a' suoi lavori. All'alba, quasi tutta la popolazione trasse al corso, alla porta e alla strada Romana. I patrizj, dando magnifico spettacolo di a cavallo, in carrozza, in lettiga, si recarono incontro all'esercito francese per essere i primi a salutare i baroni, i cavalieri, i conestabili di Francia, coi quali avevan gi

Fabio non seppe allora reprimere un moto di dispetto e stava per uscire senza accostarsi a nessuno, quando il Peronelli, redattore del Fieramosca, e il Sorani, corrispondente della Gazzetta Milanese, due giornalisti con i quali stava di consueto, gli fecero cenno di rimanere. Dunque è andato tutto bene? domandava il Sorani a Fabio.