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Aggiornato: 17 maggio 2025
Metilde annunziando alla sua famiglia la morte del suocero, e il testamento, pregava sua madre di pazientare ancora per qualche tempo, non essendo possibile di abbandonare la villa al momento delle divisioni, alle quali attendeva il marito con grande assiduit
Prima quello di Maria con Andrea, che partirono subito per la Brianza; e pochi giorni dopo quello di Metilde con Silvio, che si recarono in Isvizzera a fare il loro viaggio di nozze.
Annunziò a Metilde il suo desiderio di ritornare a Venezia, parendogli che fosse tempo di prender possesso del loro appartamento, e di riprendere le abitudini di lavoro e di studio. Metilde non domandava meglio, accolse il desiderio del marito colla più sincera soddisfazione, quella vita di campagna le pareva davvero insopportabile, ma pel dovuto riguardo allo sposo ed ai parenti, non diceva la met
Alla vista delle signore Ruggeri il giovane praticante dello studio gettò in fretta il mozzicone del sigaro da un soldo, si atteggiò al più grazioso sorriso, abbassò rispettosamente il cappello fino al ginocchio, strinse la mano all’avvocato, presentò i suoi complimenti alla signora Emilia, un sorriso ed un’occhiata alla signorina Metilde, e si unì alla comitiva che passeggiava su e giù dal fondo della piazza alla basilica, andando e ritornando come tutti gli altri.
Non c’era caso d’aver ragione con quell’implacabile scrutatore delle umane miserie. Metilde si fece buona, alzò le mani congiunte in atto di preghiera verso il medico, e cogli occhi velati di pianto, gli disse:
Metilde attendeva sua madre o andava a trovarla, uscivano insieme quasi ogni giorno, facevano delle visite e delle spese imprevedute, e tanto delle prime che delle seconde ce n’erano sempre.
Quando l’avvocato Ruggeri era chiamato fuori di Venezia per qualche affare, Metilde invitava a pranzo la mamma, dicendogli:
La bella Metilde ammirava i fiori, li disponeva artisticamente nei vasi del salotto, cacciava i suoi dentini d’avorio nei fragoloni, gustava un po’ di tutto, e proclamava con tanta grazia le delizie di quelle frutta, che pap
Metilde si arrestò d’un tratto, davanti alla porta di casa, e gli piantò in volto uno sguardo interrogativo.
Metilde pensierosa teneva gli occhi abbassati sul ventaglio chiuso nella destra, e batteva le stecche colle dita della sinistra, come sulla tastiera del pianoforte.
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