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Aggiornato: 1 maggio 2025
Or ora, sì; risposi. Ma tutti questi giorni passati.... povero a me! non mi pareva di meritarmi tanta sua crudelt
Ciò mi scusi presso di lei, egregio signore, e presso de' benevoli miei elettori, a' quali la prego di volere Ella essere interprete de' miei ringraziamenti. Questi, comunque pienissimi, non possono pareggiare la grandezza di un favore tanto spontaneo. e ch'io sentirei di non meritarmi, se dovessi por mente soltanto alla picciolezza mia individuale.
Flora arrossì: gli occhi le si riempirono di lagrime di pentimento. Forse, sì, forse avete ragione; io devo però meritarmi quest'amore e fargli un posto degno nel mio cuore. Avete ragione, non vi può esser nulla di buono in questa febbre d'odio e di gelosia che consuma la parte migliore di me. Dite intanto al buon Cresti che venga a trovarmi.
Che cosa ho fatto per meritarmi tanto castigo? Mio Dio, la mia fede era tanto gentile e l'anima mia era sì pura! Martedì 19. Io non reggo più. Ho dormito affannosamente con una smania terribile. Sono l'ultime righe che scrivo. E come se morissi e ricevessi il pane dell'amore di Dio, parlo a tutti dal profondo dell'anima mia. Perdonatemi tutti: sii felice, tu prima di tutti e di tutte, o Carlo.
Fanciulli tutti e due, abbiamo avuto comuni le prime gioie e i primi affetti: ricordate che io chiamavo mamma, la vostra mamma?... Vi ho voluto bene sempre come una sorella, e se oggi comincio a sentire per voi un altro affetto, forse più forte, ma ugualmente sacro, per l'anima mia ve lo giuro, non c'è nulla ch'io vi debba nascondere, nulla di cui mi abbia a vergognare, nulla che possa meritarmi la vostra freddezza, e tanto meno poi la vostra collera.
Rispose quel: Poiché mi battezzasti, e ch'ebbi per Gesú tante ferite, e tanti turchi col battaglio ho guasti, vinte cittá, rotte schiere infinite; giudicai d'aver fatto quanto basti a meritarmi il pan per mille vite; ma Carlo in pace, grasso e rimbambito, ebbe nel dua chi l'aveva servito.
Egli non aveva avuto da lei nessuna di quelle lusinghe che mi voleva far credere. Infatti, a chi ha dato ieri il premio di un fiore, la signora contessa? Oh, quel fiore, quel fiore! ci voleva proprio quel fiore del malanno, per meritarmi un altro sgarbo di Galatea.
Sì, io; non ho la scienza dei magi antichi, ma ho fede che il mio poco ingegno riesca ad interpretare il suo sogno, e meritarmi il suo favore, come la interpretazione di un altro sogno meritò a Giuseppe ebreo la grazia del Faraone. Vuol dunque udirmi? Ella è il mio medico, sebbene da ieri soltanto; disse la signora Luisa ed ha il diritto di farsi ascoltare.
O Roma! tu fosti la mia stella polare nell'avventurosa mia vita, e prendendo ad emuli i tuoi grandi, io ebbi la presunzione di meritarmi la tua stima.
E nondimeno io giurai allora tacermi e mantenermi, finchè vivesse speranza di buona fede, neutro fra la parte regia e quella dei miei fratelli repubblicani, per non meritarmi rimprovero, non dagli uomini che non curo ma dalla coscienza, d'aver nociuto per credenze e antiveggenze mie individuali alla concordia e alla patria.
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