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Aggiornato: 31 maggio 2025
Mi esaltavo o meglio mi sforzavo di esaltarmi per prendere una decisione; ma poi venivo riafferrato dalla paura dell'ignoto. E l'ignoto era Colei che avrei dovuto scegliere a compagna della mia impresa. Oggi ero libero di fare questo o quello; domani, non solamente non sarei stato più libero, ma anche alla mercè di un carattere, di un temperamento che forse non avrei potuto modificare nè domare.
Andiamo. LUZIO. E dove è lo legno che tu porti? MINIO. Eccolo, e è piú grosso che non è lo tuo. LUZIO. Non è vero. Attenta un po' come pesa lo mio. MINIO. Gran mercé, ché lo tuo è piú bagnato! Per ciò... LUZIO. E lo mio è piú meglio. Ma dimme un po': chi era quella ch'era alla finestra? MINIO. Era la fantesca. LUZIO. Me credevo che fussi tua madre. MINIO. No. È piú bella madonna mia.
Troveremo dei Volsci, che ci terranno. Oh, se li troverete! io lo giuro. E coi romani, non più pace, nè tregua. Ma noi, Veturie a rovescio, verremo in lunga fila di supplicanti ad implorare la mercè dei nuovi Coriolani; ci butteremo ai loro piedi, abbracceremo le loro ginocchia.... Non vi concederemo tanta libert
Il Conte di Caserta, staccato dal suo seggio lo scudo, lo porse con bel garbo a Manfredi, che lo adattò al braccio del nuovo Cavaliere; il quale, sopraffatto da così grande dimostrazione di amore, null'altra cosa poteva proferire oltre questa: «O mio Signore, gran mercè!»
Tra le astuzie dei sardanapali pretini, ricchissimi com'eran furon sempre mercé la stupidit
Ildebrandino, a cui le vampe vividissime e sibilanti avevano impedito di vedere gli atti e di ascoltare i gemiti di quelle povere anime disperate, Ildebrandino abbracciò Ugo, uscito lentamente dalle fiamme, e volle che Oberto l'abbracciasse, gridando: Gran mercè! Nipote mio, questo è un esempio! Imilda fu trasportata in una camera e soccorsa.
A ogni modo i duchi furono lasciati quasi indipendenti fin da principio; e fu modo barbaro oltre al solito, e per li conquistati piú che mai abbandonati a lor mercé, e per li conquistatori cosí scematine, e per la conquista cosí impoverita, fatta a caso, non mai compiuta. Occuparono molte ma non tutte le cittá della Venezia e della Liguria.
Né ti giovará mercé per Dio chiedere: per te morta sará pietá, né potrai alcuno aiuto o conforto ritrovare. Deh! non sai tu quello che indíce Iddio per bocca del profeta: che dobbiamo lasciare stare i Cristi suoi? Perché dunque tu gli tocchi, perché gli mordi, perché non gli lasci stare?
Così almeno mi sembra che debba andare la proporzione, perchè Ariberti sottoscrisse per sei mila, non ricavando dalla merce acquistata che mille.
50 Pur tra quei boschi il ritrovarsi sola le fa pensar di tor costui per guida; che chi ne l'acqua sta fin alla gola ben è ostinato se mercé non grida. Se questa occasione or se l'invola, non trover
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