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Gregorio scuoteva la testa: armi brevario! Piú tosto medico o legale; ma lo zio vicario, che con ragione aveva poca fede nella scienza e nella legge umana, scuoteva egli pure il capo sospirando e scongiurando Iddio, e alla fine lasciò Gregorio libero di e della roba sua: chi avrebbe potuto frenarlo?

«Ma, dall'altro lato, sono osservatrice e sono medico. Vedo che i sintomi dell'idremia si aggravano: temo che il medico, per rassicurarmi, non mi dica tutta la verit

Gino mosse lievemente la testa, in atto di assentire alle amorevoli parole del medico. Poi, non volendo rompere la consegna con lunghi discorsi, mormorò una parola soltanto: La lettera.... Ah, ! rispose il medico. Il nostro Malatesti vuol farle sapere che ha ricevuto una lettera da Vienna; una lettera di suo padre.

Allorchè il marchese seppe che la signora era morta, si rinchiuse nel suo appartamento, e non volle vedere che il medico. Restarono insieme più di un'ora, e il dottore non mi parlò più della marchesa, la quale fu sepolta nella chiesa del convento. Tutti i vassalli assistettero piangendo al suo funerale, perchè era molto caritatevole.

Così farò, risposi lasciando cadere il capo sul petto. Siate forte mi disse il medico ed uscì." "Non era vero che io fossi forte; il pensiero che Clelia avrebbe potato mancarmi mi traeva fuor di me stesso. Rientrando, la incontrai seduta sul letto, cogli occhi fissi sulle lenzuola. Mi accostai tremante. Che hai? Ho tutto udito, mi rispose melanconicamente.

Il visconte taceva, e spaziava collo sguardo nella piazza sottostante, coll'aria di un annoiato che cerca divagarsi. Un pazzo, ripigliò il medico, non è altra cosa che un pianoforte scordato; convien toccargli tutti i tasti per far vibrare la corda che risponde falso.

Tizio è prima ingegnere e poi Tizio; e Sempronio è prima medico e poi Sempronio; e Caio è prima prete e poi Caio; perchè le deboli individualit

Anche la vostra pensione, tornò a dire Lorenzo, anche quelle poche trecento lire all'anno, per la croce d'onore di vostro padre, son rasciutte; morto lui, non vi tocca più nulla. Che cosa fare dunque? Nessuno di voi ha pratica avviata, un'arte per le mani; voi, Teresa, e quest'angiolo della vostra tosa, lo so bene, cercaste finora di far gruzzolo col vostro lavorar di segreto; ma nell'ultima malattia di Vittore, tra medico, speziale e prete, v'han nette d'ogni cosa. Damiano sa il fatto suo e ha volont

Ma dopo fu sempre così nei romanzi di Paolo Spada: le sue protagoniste belle, buone, cattive, umane, simpatiche durante tutto il romanzo, alla fine diventavano triviali e ridicole. Colei che si suicidava, non sapeva suicidarsi abbastanza bene per morirne; quella che era distrutta da una tisi al terzo grado, trovava una medicina miracolosa che la salvava, e sposava il medico; quella che era presa dalla meningite, faceva una cura violenta di chinino e si guariva; quella che per un amor tradito era ridotta all'ultima disperazione ed al desiderio della morte, si consolava senza una ragiono al mondo, borghesemente. Qualcuna poi, come nelle prime novelle, scompariva improvvisamente e non se ne aveva più notizia. Così un intiero e spasimante dramma psicologico si risolveva in un matrimonio ed in una scampagnata. Così tutta l'opera d'arte era guastata, rovinata da quella fine illogica, assurda, borghese. Così quel tratto finale in cui tutta la valentìa dell'artista era perduta, perdeva il libro. Fu detto di lui che era debole, che il suo ingegno aveva dei lucidi intervalli, con alternative di tenebra. Fu detto di lui che sapeva cominciare i suoi libri, ma non finirli. La leggenda rimase. E la reputazione di romanziere di Paolo Spada si smarrì fra le infinite mediocrit

Il giovane medico accorse, riconobbe la celebre artista; e sebbene un poco meravigliato che essa venisse a tale ora, credendo obbedisse a un capriccio, a una curiosit